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La cattedrale: la sacrestia
La sacrestia del Duomo di Alghero si compone di due vaste sale aperte al pubblico e di alcuni locali accessori: per la custodia degli arredi sacri e liturgici, per l’archivio capitolare e per altri usi.
Il portaletto di accesso, dal transetto di sinistra, è in pietra arenaria, di bella linea e di buona fattura, subito dopo vi è un vestibolo con cupoletta, e poi un altro arco pieno, pur esso in arenaria, decorato, che immette nella prima sala della sagrestia.
A questa si accede pure per una porticciola aperta nello spessore del muro dal primo cappellone dedicato a San Carlo Borromeo.
La prima sala ha una volta movimentata per le numerose lunette a vela che ne alleggeriscono il peso sui muri perimetrali, si capisce, per i restauri effettuati di recente, che trattasi di trasformazione radicale, di diverso edificio, avvenuta nel secolo XVIII.
Tutto intorno alla prima sala, vi è un pancone continuo di legno scuro, con alto dossale e gli armadi, sopra, alle pareti, numerosi quadri di vescovi algheresi.
Ed è da augurare che il grande e magnifico quadro a olio, di eccellente artista, col ritratto e stemma del Vescovo Casanova, della metà del Settecento, trovi posto fra gli altri in questa sala della sagrestia o meglio nella seconda.
Oggi questa opera si trova ancora in un locale superiore, dove venne riposta durante i bombardamenti del 1943, insieme a quanto era rimasto della Via Crucis: 12 pezzi su 14.
Continuando, nella parete di fronte all’ingresso, entro un’ampia nicchia quadrangolare, vediamo un bel crocifisso ligneo, monumentale, con il corpo del Nazareno, dipinto a carne, al naturale.
Fra gli altri quadri si notano un San Michele Arcangelo, protettore della Diocesi ed una Madonna col Bambino di maniera del Sassoferrato (Seicento).
Fa pure bella mostra una piccola statua della Addolorata, già nella sua cappella e da poco sostituita dalla Madonna di Monserrato.
Si passa quindi alla seconda sala detta Capitolare.
Alle quattro pareti si appoggiano grandi poltrone, delle quali una dorata su pedana, del secolo XVIII, per le riunioni consiliari dei canonici col Vescovo, quattro quadri s’impongono subito all’attenzione del visitatore, sia per la buona esecuzione artistica, come pure per le dimensioni: 2 x m. 1,80. i soggetti dei quadri sono tratti dalla Genesi (19-27-33; CEI).
Alle querce di Mamre appaiono ad Abramo tre uomini che egli riconosce per Angeli del Signore; quindi il banchetto fatto preparare da Abramo che "stava in piedi presso di loro sotto l’albero"; viene quindi annunziata a Sara la nascita di Isacco; la benedizione della primogenitura impartita da Isacco a Giacobbe e, per ultimo, l’incontro tra Esaù e Giacobbe di ritorno da Labano.
Le vesti dei personaggi sono del secolo XVII, quindi anacronistiche, di maniera. E’ molto probabile che questi quadri facessero parte di una serie più ampia che abbracciava gli episodi importanti della vita di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Altri due quadri (il più grande fra le due ampie finestre che danno luce alla sala) rappresentano l’uno la presentazione di Gesù al Tempio e l’altro la Sacra Famiglia con l’aggiunta del Giovanni Battista fanciullo.
Vi è pure la bella statua lignea, policroma, secentesca, di Sant’Erasmo, già nella cappella omonima del Gremio dei Pescatori, a questo simulacro, dopo il restauro, si aggiungeranno altre quattro statue, di legno e policrome, fra le quali quella di San Narciso, patrono di Gremio degli ortolani e contadini.
Completa la sala capitolare un altare di legno, barocco dorato con fondo azzurro e con le colonne tortili, di bell’effetto, questo altare dalla linea monumentale, è contenuto in un ampio vano con arco e calotta.
In alto nella nicchia centrale, vi è una statua di Santo, e, in basso, sotto la mensa dell’altare, lo stemma di Alghero durante il dominio spagnolo: pali gialli e rossi d’Aragona inquadrati con la torre di Castiglia ed il consueto ramo di corallo.

La nuova struttura di Santa Maria
Il lato sinistro
L'abside ed il presbiterio
Il lato destro
La sacrestia
Gli arredi sacri e liturgici
Croce professionale astile

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