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La cattedrale: la nuova struttura di Santa Maria
All’esterno furono eseguiti il rafforzamento e l’ampliamento della base del campanile, con un portale gotico fiorito e gigliato. Lo spessore del muro ne ha consentito la forte strombatura. Tre lesene per lato, complete di capitelli e cornice, fanno da supporto allo slancio dei tre archi ogivali. L’architrave di pietra ha nel mezzo una mensola con aquila e la scultura sacra che doveva una volta esservi sopra collocata, non esiste più. L’ogiva maggiore è abbellita da sfere entro la cornice dell’arco ed all’esterno da fiori e foglie rampicanti, finemente stilizzati, che si congiungono alla sommità in un cesello arabescato, di grande effetto, coronato da un giglio. Lo strombo del portale è delimitato da pinnacoli posti uno sull’altro, con quattro ricche guglie elaborate con la stessa finezza delle ogive descritte. Una nota pittoresca è data dalle due testoline, una per lato (Ferdinando D’Aragona e Isabella di Castiglia?), che spuntano con effetto ottico singolare all’inizio della ogiva maggiore, quasi a dare il via alla serie montante delle sfere di pietra. Lo splendido effetto del portale, definito" gioiello dell’arte gotica in Sardegna", è completato dal cornicione, arabesco di elaborata finezza che chiude degnamente tutta la parte frontale.
Al di sopra, nel primo piano del campanile, la monofora gotica, a strombatura eccentuata e concava, quasi a voler dare l'illusione di una nicchia, completa il tutto. Anche le due gorgoghe poste agli spigoli della base rafforzata ed ampliata del campanile, appaiono coeve alle opere delle quali si è già detto.
Questi doccioni sono sculture in pietra, ben modellate e scolpite, di uomini vestiti con robbone o con farsetto e sbuffi alle maniche in atto di voler dormire. Tutte le opere sin qui descritte erano quelle realizzate prima del 1579, al momento della sospensione dei lavori per l’esaurimento dei fondi. Certo, per quanto oggi si vede, dimostrano il serio impegno posto nell’abbellimento dell’ingresso episcopale del futuro Duomo. Non è quindi fuor di luogo ricordare che sino a un secolo fa la via prospicente il portale era chiamata Carré del bisba (Strada del Vescovo). Che, senza dubbio, la facciata gotica della progettata Cattedrale avrebbe dovuto guardare verso Porta Terra. Il terzo ed il quarto piano del campanile rimasero esattamente com’erano prima dell’inizio dei lavori.
Il coronamento è formato da una balaustra dove arcatelle si alternano a pinnacoli, con nel centro una guglia a piramide, svettante con eleganza, ricoperta di mattonelle policrome, mentre i quattro spigoli sono abbelliti da gattoni rampanti. Il campanile si divide in cinque fasce: un piano terra e quattro piani. Il suo slancio è accentuato da lesene verticali agli spigoli ed ingentilito dalle cornici diverse fra piano e piano. Per completarne la descrizione è bene aggiungere che una scala a chiocciola conduce sino alla sommità. E’ da rimpiangere che l’architettura interna della torre sia in parte distrutta per la collocazione dell’orologio pubblico. La demolizione si rese allora necessaria per via del pozzo centrale indispensabile al funzionamento dei contrappesi dell’orologio. Oggi è ancora visibile l’enorme inutile quadrante che deturpa una parte del campanile.
Per concludere l’inventario delle opere realizzate nel primo periodo, quello del disegno gotico del Duomo, aggiungeremo che, oltre all’abbellimento del campanile, come ora detto, si ebbe anche la trasformazione in cinque cappelle di quella parte dell’ambulacro non demolita. Il nuovo indirizzo architettonico impresso alla fabbrica della Cattedrale, con il Vescovo Bacallar (1578 - 1605) corrisponde in pieno a quello dominante sul continente italiano. Era chiamato, sullo scorcio del secolo XVI, tardo rinascimentale, genere di costruzione di certo meno costoso e più spiccio dell’altro. Non più, scrive sempre il Liperi, le belle pietre squadrate e scolpite, le nervature finemente sagomate e le chiavi (di volta) ornate che avrebbero richiesto molto tempo, ma le semplicissime volte a botte o a padiglione; e niente più fogliami delicati e capitelli ornati come arabeschi....
La chiesa risultò divisa in tre navate da severi pilastri e colonne doriche, con i bracci del transetto e la navata centrale coperti da volte a botte e con la cupola ottagonale che si leva anch’essa su tamburo ottagono. La chiesa fu subito utilizzata per le cerimonie solenni, ma il completamento del Duomo si ebbe solo nel 1730, dopo oltre un secolo e mezzo dall’inizio dei lavori. Il 26 Novembre del 1730 la Cattedrale venne finalmente consacrata dal Vescovo Fra Dionigi Gioachino Carniers Belmont (1730 - 1732). Ma, consacrata perchè finiti i lavori murari, l’interno del tempio apparve nei primi decenni del ‘700 quasi spoglio. Era l’epoca del trionfo del Rococò, con altari e cappelle elaborate e ricchi di pietre pregiate. Perciò la Chiesa di Santa Maria venne ad avere quell’aspetto, che la distingue ancora oggi, e di cui parleremo fra poco nel descriverne l’interno. Per quanto riguarda la facciata, se ne ha notizia ma non disegni o descrizioni. Venne scritto e pubblicato ch’era di stile classico, a diversi ripiani e con nicchie e statue. Sarebbe poi stata demolita per far luogo a quella attuale. Per la scrupolosità storica occorre precisare che le notizie al riguardo sono discordanti; in un'altra fonte è riferito che per mancanza di fondi si potè costruire una facciata decorosa e che per poco più di due secoli rimase il muro liscio. Invece, nella facciata attuale, allo spigolo del lato destro, ancora oggi si vedono i resti di un’altra facciata preesistente, con paramento a vista, almeno nel basamento. Nel 1820 fu costruito l’attuale pronao dominato da un imponente timpano triangolare sorretto da quattro colossali false colonne in pietra di stile dorico. Fu scritto al riguardo: molto discutibile (appare) all’esterno il pronao neo classico addosso all’originaria facciata secentesca, nell’intento di consolidarla e renderla più imponente, giudizio severo che non concorda con la realtà. L’attuale facciata, di gusto neo classico canoviano, è in armonia con l’interno ampio e solenne, e con l’altissima cupola che esigeva una facciata alta e imponente. Solo la notevole pendenza della collina in quel punto, l’asimmetria delle case antistanti, alcune quasi a ridosso del tempio e quindi la mancanza di un vasto piano a livello concorsero a falsare il giudizio artistico della facciata. Oggi l’accesso alla Cattedrale e triplice: il primo è quello ora detto della facciata, il secondo risulta in Via Roma per il lato destro del transetto, ed il terzo nel portale gotico fiorito, che di solito è sempre chiuso.

La nuova struttura di Santa Maria
Il lato sinistro
L'abside ed il presbiterio
Il lato destro
La sacrestia
Gli arredi sacri e liturgici
Croce professionale astile

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