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In giro per Alghero
L'itinerario ha inizio dalla piazza Porta a Terra, al margine orientale del centro storico,spazio di raccordo urbanistico fra questo e la città moderna, che si prolunga esternamente nell'ampia area verde dei giardini pubblici; in questi, che costituiscono una delle prime realizzazioni fuori del nucleo fortificato (1885), si noti il monumento a Giuseppe Manno, storico algherese, opera del 1894 di Pietro Canonica. La via Sassari che si svolge rettilinea verso Sud ricalca dall'esterno il tracciato delle mura di terra, delle quali è superstite un'arcata (inglobata nella prospiciente caserma dei carabinieri) adibita dal 1541 col nome di "porta Falca" a passaggio d'emergenza. Dalla via Sassari piegando brevemente a destra lungo la via Mazzini, si passa nel largo San Francesco, dove il complesso sistema difensivo della città antica è ricordato, al centro della cilindrica torre di Sant Joan del secolo XIV, e nel lato Nord, di fianco alla sede del banco di Sardegna dagli esili ruderi del già grandioso forte spagnolo di Montalban, smantellato a cavallo fra l'ottocento ed il novecento.Interessante, in angolo con via Ferret, un edificio pure di epoca spagnola, caratterizzato anche internamente da strutture gotico catalane; sullo sfondo del largo, dalla parte opposta all'imbocco di via Mazzini, la cupola policroma della chiesa di San Michele.La breve via "Regina Elena" oggi via Kennedy collega il largo San Francesco, con piazza Sulis, il principale luogo di ritrovo mondano della città. Ne interrompe la prospettiva a mare l'imponente torre dell'Espero Reial e torre Sulis.
All'origine della Piazza Sulis le passeggiate a mare che fiancheggiano, seguendone i contorni, il litorale urbano algherese: verso Sud il lungomare Dante, tracciato negli anni '50 a margine di un area urbanizzata nella prima metà del secolo con prevalenza di villini di gusto liberty; verso Ovest e poi Nord, i lungomare Cristoforo Colombo e Marco Polo, che insistono sulle fortificazioni della linea di costa risalenti, nelle attuali strutture in conci di pietra, al secolo XVII (sono in corso interventi di restauro).Al termine del lungomare Colombo si leva l'ottagonale torre di San Giacomo ("San Jaume"), dispirazione gotica, recentemente restaurata; la fronteggia il prospetto preceduto dal pronao della seicentesca chiesa di Nostra Signora del Carmelo, che ha dato il nome alla retrostante, caratteristica via omonima ("carrer del Carmen"), tradizionalmente abitata da pescatori.Superato il bastione di San Giacomo, si percorre il lungomare Marco Polo, caratterizzato dalle feritoie per le bocche da fuoco e aperto verso Nord sul bellissimo panorama della rada di Alghero, del promontorio che la separa dall'insenatura di Porto Conte col suo promontorio di Capo Caccia.Al bastione del mirador segue la piccola torre de la Polveriera, (o di Santa Barbara) circolare, che fiancheggia il seicentesco edificio sede dell'ospedale, già convento di Santa Chiara; poi il lungomare, raggiunto il vertice nord-occidentale del promontorio su cui sorge la città vecchia, piega verso Est rasentando la sezione superiore della torre di Sant'Elmo la cui base si trova a livello più basso rispetto al piano stradale. Si dominano da qui il molo e il porto e, via via più lontani, verso Nord, il lungo arenile di San Giovanni, l'isolotto della Maddalena, la frazione Fertilia, lo stagno di Calic, la variegata orografia della Nurra.Si continua, per il lungomare Magellano, su uno stretto corridoio murario sovrastante una serie di archi che sembra racchiudessero l'antica darsena della città; le due scalinate a destra scendono la via Sant'Erasmo, asse del quartiere ebraico, che si dispone alle spalle della torre di Sant'Elmo, ed è in buona parte sopravvissuto alle trasformazioni urbanistiche.Procedendo sempre tra la linea di costa e l'andamento curvilineo delle mura, si arriva alla sommità della scalinata che termina di fronte alla porta a mare ("portal de la mar") uno dei due accessi storici alla città murata. Poco oltre, gli imponenti avanzi del forte della Maddalena, la cui torre reca una lapide che ricorda lo sbarco (14 agosto 1855) di Giuseppe Garibaldi al comando del mercantile il Lombardo. Il forte fu costruito su progetto di Rocco Cappellino (1572-1574).Completato il circuito delle mure e delle fortificazioni si penetra ora attraverso la porta a mare, nella città storica, cominciando la visita dalla Piazza Civica, ("placa de la Dressana") spazio imbutiforme che va restringendosi verso ponente. Vi prospetta il palazzo de Ferrera, raro esempio di architettura civile gotica del secolo XVI, con monofore e bifore, che fu sede temporanea dei viceré dell'isola.
Il palazzo ospitò nell'ottobre del 1541 l'imperatore Carlo V e il suo seguito di passaggio con quaranta galere nella spedizione contro Algeri.Nel primo tratto della popolare via Maiorca sono visibili alcuni archi medievali che poggiano sui fianchi del palazzo del conte Serra di Sant'Elia, cerimoniere di casa Savoia, e della sconsacrata chiesa del Rosario del secolo XVII, destinata ad auditorium dopo il completamento del restauro nel corso del quale sono riaffiorati in facciata due archi gotici in pietra.Si passa nella piccola Piazza del Duomo, dove prospetta la facciata della Cattedrale, dedicata a Santa Maria, il cui pronao neoclassico è aggiunta ottocentesca. Di una primitiva parrocchiale di Santa Maria si hanno notizie in documenti del secolo XIV, ma le strutture più antiche della chiesa attuale (la parte absidale,con ricco portale gigliato, monofore e doccioni, e il campanile ottagonale che vi è impostato), ispirata ai migliori esempi del tardo gotico catalano, si situano tra il 1562 e il 1579; il protrarsi della seconda fase dei lavori, dalla fine del 500 al 1730 (anno della consacrazione), non ha giovato all'unità stilistica del monumento.Oltrepassata la cattedrale, si tiene a sinistra nella via Santa Barbara, poi ancora a sinistra nella via Roma, eccellente punto di vista sull'abside di Santa Maria con il suo maestoso portale e l'alto campanile. A destra parte in direzione Sud la via Principe Umberto ("carrer de Bonaire") uno degli assi longitudinali del centro storico, lungo la quale si attestarono sedi istituzionali e di rappresentanza conferendole un carattere "aulico" tutt'ora percettibile.Al numero 11 l'interessante "casa Doria", del secolo XVI con portale rinascimentale e finestre di linee gotico-catalane; subito dopo, il palazzo della Curia, sede dell'archivio episcopale unificato con quello capitolare di Santa Maria e ricco di fondi cinquecenteschi; sulla sinistra nella piazza Vittorio Emanuele (placa del Bisbe) la neoclassica facciata del teatro civico, edificio del 1862 recentemente restaurato.
Fa da fondale alla via Principe Umberto la fronte della chiesa della Misericordia.Verso sinistra nella vicina piazza Ginnasio si trova l'importante chiesa di San Michele.
L'edificio sulla destra della chiesa, oggi sede del Ginnasio e della biblioteca civica, è il Collegio attraverso il quale i Gesuiti impressero alla vita culturale di Alghero un impulso nuovo.Si imbocca verso nord la via Carlo Alberto ("carrer Major"), altro importante asse longitudinale della città vecchia. Oltre l'incrocio si incontra a destra uno degli episodi più interessanti della cultura catalana in Sardegna: il complesso - chiesa, convento e chiostro di San Francesco, che un laborioso restauro curato dalla Soprintendenza di Sassari ha restituito all'aspetto primitivo, felice fusione di forme gotiche e rinascimentali.Dal cortiletto con pozzo medievale che si apre lungo il fianco sinistro, si inquadra il bel campanile gotico-catalano con cuspide a gattelli. Dalla via Carlo Alberto si piega a destra nel tratto orientale della via Roma ("carrer de Montlleò" o "de la Merced"), sulla sinistra della quale si apre la piazzetta del Municipio.Dell'insediamento monastico di "Nostra Senyora della Merced", fra i primi della città, rimane traccia solo in uno dei nomi catalani della via, il cui carattere antico è ricordato dal Palazzo Peretti (numeri 73-77) con bella loggia murata del sec. XVIII e stemma gentilizio. A conclusione della visita del centro storico, la via Roma riconduce al punto di partenza, la piazza Porta a Terra.
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