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I
dintorni di Alghero
Da Alghero a Bosa
per la litoranea: 44,7 Km. lungo la strada completata e aperta
nel 1979, che si svolge in vicinanza del mare, discostandosene
sensibilmente solo in corrispondenza del promontorio di
Capo Marrargiu; per l'aspra e integra bellezza del paesaggio
che costantemente l'accompagna, è uno dei più
suggestivi percorsi costieri della Sardegna. Lasciata
Alghero per il lungomare Dante, si procede fra alture
depresse e il frastagliato litorale, con vista retrospettiva
sulla rada e sul bellissimo arco costiero fino a Capo
Caccia.Segue un'area a olivi e vigneti, con casolari sparsi,
nella quale si rasenta a sinistra, Km. 8,2, la chiesetta
campestre della Speranza, rifacimento moderno di una cappella
cinquecentesca. Al Santuario di Valverde: 7,5 Km. verso
Est, su strada di agevole percorribilità; fuori città
(da piazza della Mercede per Via Manzoni, poi a destra lungo
le via Sant'Agostino e Valverde) essa penetra nel caratteristico
paesaggio dell'agro algherese, di fitti oliveti cui danno
accesso tipici portali sette-ottocenteschi. Cessati gli oliveti,
si risale la valle del rio Valverde, detta anche "de
l'lnfern", incontrandovi il seicentesco santuario di
Valverde (m. 95); privo di qualità architettoniche,
è rilevante per la devozione e i pellegrinaggi che
il culto di "Nostra Senyora di Vallverd" vi richiama
soprattutto durante il mese di maggio.A Olmedo e alla "domus
de Janas" di Santu
Pedru: si esce dalla città seguendo - dalla Piazza
Porta a Terra - la via Vittorio Emanuele. Più avanti
si attraversa la vasta tenuta di Surigheddu, il bivio
della cantoniera Rudas (a 300 m. in direzione Nord-Ovest un
bètilo di 3 m. di altezza). Dal bivio della cantoniera
Rudas un tratto alberato della statale conduce all'ingresso,
situato alla base del monte San Pietro m. 27, della grandiosa
"domus de Janas" di Santu Pedru, tra le più
belle e importanti dell'isola. La tomba conteneva copioso
materiale di rilevante interesse archeologico, della fase
tardoneolitica e delle successive fino a quella della cultura
di Bonnànaro (prima età del bronzo) ora al Museo
Nazionale di Sassari. |
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