A.B.
8 agosto 2015
Ai blocchi di partenza il Bisarcio Project 2015
Inizieranno lunedì 10 agosto (e proseguiranno fino a lunedì 31 agosto) i lavori del Progetto Bisarcio e della Campagna di scavo 2015 nell’importante sito di Bisarcio, grazie alla collaborazione tra l’Università di Sassari, l’Amministrazione Comunale di Ozieri e la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro
OZIERI - Riparte il “Bisarcio Project”, edizione 2015. Inizieranno lunedì 10 agosto (e proseguiranno fino a lunedì 31 agosto) i lavori del “Progetto Bisarcio” e della “Campagna di scavo 2015” nell’importante sito di Bisarcio, grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Sassari (Cattedre di Archeologia Medievale e Postmedievale e di Metodologie della Ricerca Archeologica-Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione), l’Amministrazione Comunale di Ozieri (che ha appena firmato con il Dipartimento un protocollo d’intesa di collaborazione) e la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro.
I lavori si svolgono in regime di concessione ministeriale di scavo, rilasciata da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali al Comune di Ozieri, dove il progetto è sostenuto con convinzione dal sindaco Leonardo Ladu, dall’assessore alla Cultura Giuseppina Sanna e dal dirigente Anna Maria Manca. Il direttore scientifico del progetto e dei lavori sul campo è Marco Milanese (direttore del Dipartimento universitario organizzatore), mentre Nadia Canu è il funzionario archeologo di zona della Soprintendenza Archeologica. Lo scavo è realizzato dal gruppo di ricerca diretto da Milanese ed in particolare dagli archeologi medievisti Giovanni Frau, Alessandra Deiana, Maria Chiara Deriu, Manuela Simbula ed Antonella Deias.
“Sarà attiva – precisa il professor Milanese - una importante collaborazione scientifica con il Centro Studi Antropologici, Paleopatologici e Storici dei Popoli della Sardegna e del Mediterraneo dell’Università di Sassari e con l’Unità di Paleopatologia dell’Università di Pisa, diretta da Gino Fornaciari, finalizzata ad un laboratorio di scavo antropologico coordinato da Anna Bini nell’area cimiteriale medievale, individuata nel 2013 attorno alla basilica di Sant’Antioco di Bisarcio. Fanno parte strutturale del gruppo di ricerca, circa venticinque studenti del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell'Università di Sassari e degli Atenei di Bologna, Pisa, Madrid e Barcellona.
E’ previsto l'uso di tecnologie scientifiche applicate, conclude Marco Milanese, a partire dal laboratorio di Antropologia e di Paleopatologia, alle indagini chimiche, faunistiche ed archeobotaniche, alle elaborazioni fotogrammetriche, termografiche, 3D da terra e con l'utilizzo di un drone di alta tecnologia, che scatterà migliaia di immagini sul sito nelle giornate di mercoledì 12 agosto e di mercoledì 2 settembre.
Sarà attivo il laboratorio reperti e si svolgeranno seminari teorici di approfondimento. I lavori sono organizzati con un esplicito taglio didattico e rientrano nel più ampio progetto della “Scuola Estiva di Archeologia Medievale”, nell’ambito delle attività didattiche del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione e che quest’anno ha già visto impegnato il gruppo di ricerca e gli studenti nelle indagini a Mesumundu (Siligo), con importanti risultati di nuova conoscenza su questo sito centrale per l’altomedioevo e per l’età giudicale del Meilogu.
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