S.I.
4 agosto 2015
«No alla retrocessione dell´Osservatorio di Cagliari»
«Auspichiamo un´azione forte e decisa da parte del Presidente Pigliaru e della sua Giunta per portare l´INAF a un´opportuna retromarcia. Si valutino a questo proposito gli estremi per un´azione in sede politica e amministrativa»
CAGLIARI - «Il percorso di accentramento di funzioni e risorse dalla Regione allo Stato in corso negli ultimi anni sta assumendo nei nostri confronti tinte sempre più forti e metodi sempre più spregiudicati. Nulla è risparmiato dalla furia accentratrice: servizi erogati dagli enti locali, strutture culturali, avamposti di servizi essenziali per i cittadini, assistenza sanitaria locale, diritto alla lingua. L'alibi è sempre quello della revisione delle spesa e dell'ottimizzazione delle strutture. Revisione che consiste, sempre e in ogni contesto, in tagli drammatici e rigidissimi con i livelli di governo e gestione locale. Questo mentre si continuano a tollerare spese folli senza controllo alcuno da parte delle strutture nazionali e ministeriali.» Cosi Francesco Agus, Consigliere regionale di Sel.
«L'ultima vittima di questo percorso è la ricerca scientifica, in uno degli esempi più virtuosi e produttivi che il mondo scientifico sardo e gli sforzi economici della Regione siano stati in grado di costruire negli anni: l' Osservatorio astronomico di Cagliari. Come temevamo e paventavamo mesi fa, l'Istituto nazionale di Astrofisica ha proceduto con decreto del 28 luglio alla nomina del Direttore ad Interim dell'"Osservatorio di Radioastronomia" (ORA), struttura creata derivante dall'accorpamento dell'osservatorio astronomico di Cagliari con l'istituto di Radioastronomia di Bologna».
«Questa decisione, nei fatti, ufficializza l'accorpamento delle due strutture e trasforma in maniera surrettizia il centro d'eccellenza del nostro territorio in un semplice "avamposto osservativo" sottoposto a linee guida e a logiche determinate a Roma e a Bologna. In pratica, a San Basilio e a Selargius resteranno occhi e orecchie mentre i cervelli saranno sempre più concentrati nelle sedi della struttura situate nella penisola, chiudendo così nel peggiore dei modi l'indipendenza dell'osservatorio di Cagliari e calpestando in questo modo gli investimenti fatti dalla Regione e i tanti passi in avanti fatti dai ricercatori della struttura».
«Auspichiamo un'azione forte e decisa da parte del Presidente Pigliaru e della sua Giunta per portare l'INAF a un'opportuna retromarcia. Si valutino a questo proposito gli estremi per un'azione in sede politica e amministrativa. Si faccia tutto quello che è possibile fare per valorizzare le strutture d'eccellenza, i risultati che l'osservatorio di Cagliari è stato in grado di collezionare negli ultimi anni e gli investimenti messi in campo dalla Regione».
|