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A.B. 27 luglio 2015
Mont´e Prama: esposto in Procura
Il deputato di Unidos ha chiesto l´intervento dei Carabinieri di Cabras, «per rilevare congiuntamente i danni compiuti sul sito archeologico». Prevista per questo pomeriggio una conferenza stampa del responsabile degli scavi
Mont´e Prama: esposto in Procura

CABRAS – Se ne parlava già da qualche giorno e ieri (domenica), il deputato di Unidos Mauro Pili ha chiesto l'intervento dei Carabinieri della Stazione di Cabras «per rilevare congiuntamente i danni compiuti sul sito archeologico». Si parla di «tombe spaccate e gravemente sfregiate dall'uso del mezzo meccanico». Pili, che ha pubblicato alcune foto sul suo profilo "Facebook", non usa mezze misure: «Se avessero usato lo stesso mezzo con la stessa negligenza a Pompei avrebbero arrestato tutti». Parlando di «ruspe di Stato sulle tombe dei Giganti di Monte Prama», ha denunciato come siano state «sfregiate le lastre tombali della grande civiltà millenaria della Sardegna. Dopo la cacciata dei professori e degli archeologi sardi sono arrivate le cooperative di Reggio Emilia con tanto di escavatori che hanno spaccato lastre, sfregiato per sempre a colpi di benna porzioni delicatissime del ritrovamenti».

Dopo il sopralluogo insieme ai Carabinieri, il deputato di Unidos ha parlato di «evidentissimi sfregi di ruspa sulle tombe di Monti Prama. Il comandante mi ha comunicato l'immediata segnalazione alla Procura dei danneggiamenti e l'intervento del Nucleo dei Beni Archeologici già per domani mattina (lunedì per chi legge, ndr.) sul sito. È fin troppo evidente che si tratta di uno sfregio gravissimo alla Civiltà nuragica della Sardegna. In uno stato di diritto si dimetterebbe il ministro e non solo». Pili, che ha provveduto a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, parla di «un disastro ancor più grave proprio perché si stava operando in un sito noto e già rilevato. Solo negligenza, menefreghismo, superficialità poteva provocare un danno così rilevante. Ecco a cosa serviva la cacciata degli archeologi sardi e dell'Università: a mettere da parte perizia e amore per passare allo sfregio della civiltà nuragica. I rilievi fotografici e la documentazione raccolta dai Carabinieri è inconfutabile. Hanno spaccato le lastre in pietra per la copertura delle tombe. Le hanno colpite a colpi di benna in tutti i punti di maggior esposizione. Un vero e proprio atto di aggressione al patrimonio archeologico».

Nella mattinata di oggi, è previsto un sopralluogo dei Carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale. Invece, nel pomeriggio, alle ore 15, è in programma una conferenza stampa del responsabile degli scavi, l'archeologo della Soprintendenza Alessandro Usai, che dovrebbe fare chiarezza sulle modalità delle operazioni e sulle ultime importanti scoperte.

Una delle foto pubblicate da Mauro Pili



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