S.A.
12 maggio 2015
Circoli emigrati sardi, 2 mln per il 2015
Con il Piano Triennale si pongono le basi per lo sviluppo di nuovi rapporti tra l’amministrazione regionale, le 6 Federazioni e i 119 Circoli di emigrati sardi in Italia e nel mondo
CAGLIARI - La Giunta Regionale ha approvato, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, il Piano Triennale 2015-2017 e il programma annuale 2015 per l’Emigrazione. Si tratta di provvedimenti predisposti dalla Consulta per l’emigrazione che si è riunita lo scorso 30 aprile. Con il Piano Triennale si pongono le basi per lo sviluppo di nuovi rapporti tra l’amministrazione regionale, le 6 Federazioni e i 119 Circoli di emigrati sardi in Italia e nel mondo.
«L’obiettivo – ha detto l’assessore Mura – è valorizzare le potenzialità degli emigrati. La Regione, infatti, intende continuare a promuovere un processo di avvicinamento con il mondo dell’emigrazione, favorendo l’impiego delle nuove tecnologie e costruendo un moderno sistema di rete che favorisca l’interazione tra i sardi che vivono fuori dall’Isola e i residenti». Per il 2015 sono stati stanziati 2 milioni e 16 mila euro. La maggior parte delle risorse (1 milione e 460 mila euro) sarà utilizzata per le spese di funzionamento e per le attività dei Circoli. Altri 236 mila euro sono destinati ai progetti regionali dedicati alla formazione, alle nuove generazioni e alla promozione economica della Sardegna.
Il resto (45 mila euro) coprirà le spese di comunicazione, degli interventi straordinari di assistenza e delle attività ispettive. L’elemento innovativo del nuovo Piano riguarda l’introduzione delle premialità per assegnare più risorse ai progetti, rispondenti alle linee programmatiche della Regione, che verranno presentati dai Circoli più virtuosi. In particolare, saranno incentivati la presenza giovanile nei Circoli, la capacità di favorire l’imprenditoria sarda all’estero, quella di favorire gli investimenti produttivi dal resto del mondo in Sardegna e le azioni per favorire l’inserimento degli emigrati sardi nel tessuto lavorativo del paese ospitante. Il Piano prevede, infine, che si arrivi a varare una nuova legge organica della materia. Nel frattempo si opererà una revisione del testo attuale, risalente al 1991.
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