Mariangela Pala
5 maggio 2015
Paci e Mura: «nell’Unione dei Comuni per portare le risorse a Porto Torres»
L´assessore regionale Raffaele Paci insieme al candidato sindaco Luciano Mura hanno parlato di programmazione economica e territoriale per rilanciare con i fondi pubblici i comuni, le imprese e il lavoro
PORTO TORRES - «Porto Torres soffre di un isolamento che è andato aumentando in questi cinque anni di amministrazione Scarpa, ma la sua posizione geografica deve convincerci di intrattenere rapporti fecondi con il governo centrale, sfruttando le opportunità che verranno dall'istituzione regionale e dai comuni di confine ai quali ci sentiamo legati da una forte affinità territoriale». Così il candidato sindaco del centrosinistra e sovranista, Luciano Mura in occasione dell’incontro con l’Assessore regionale alla programmazione e al bilancio Raffaele Paci, che ha sottolineato la necessità di un processo che passi attraverso il potenziamento delle infrastrutture esistenti e la contemporanea programmazione delle strutture ancora da costruire, indispensabili per tenere la città collegata al mondo.
«C’è un metodo per rivedere gli assessori regionali che per cinque anni non abbiamo visto: quello di votare Luciano Mura sindaco di Porto Torres», ha detto il segretario cittadino Pd, Pinuccio Vacca. All’incontro, organizzato dal Partito Democratico erano presenti il presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau e i consiglieri regionali Luigi Lotto e Salvatore Demontis, oltre al segretario provinciale Pd, Giampiero Cordedda. La nuova programmazione territoriale della Giunta Pigliaru non poteva lasciare fuori i Comuni del Nord Sardegna e in particolare la città di Porto Torres.
Una programmazione che ha come obiettivi la crescita economica, la correzione di eventuali distorsioni nell’uso delle risorse, la diminuzione dei differenziali territoriali di crescita tra comuni, e il ri-orientamento dello sviluppo verso obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, che riguarda tutti gli interventi attuati da uno o più attori istituzionali, generalmente pubblici ma anche privati, al fine di favorire lo sviluppo di un particolare territorio.«Quando siamo arrivati in Regione abbiamo trovato una situazione ancora più critica di quello che ci aspettavamo, fatta di ricorsi contro il governo centrale, e come è d’abitudine del centrosinistra abbiamo dovuto rimettere a posto i conti», ha detto l’assessore Paci.
Una ricostruzione avviata attraverso il continuo confronto con il Presidente del consiglio nazionale Matteo Renzi e il Ministro Del Rio «con cui abbiamo avuto la fortuna di trattare, e uscire dal vincolo del Patto di stabilità. Ma avremo trattato con chiunque, senza guardare il colore dei partiti, pur di ottenere dei risultati per la nostra isola», ha aggiunto Paci. La Sardegna prima regione che esce dal Patto di stabilità può spendere così le risorse. Resta l’ostacolo dei 4 miliardi di residui passivi, promesse di pagamento da parte della Giunta Cappellacci, di cui 2 miliardi vanno in scadenza nel 2015. «Debiti ereditati dalla vecchia amministrazione che vanno coperti entro quest’anno. Basta dunque con le false promesse, e sono certo che Luciano Mura parlerà in maniera chiara con la gente», ha affermato Paci.
«In una situazione di scarsità di risorse la Regione ha impostato il bilancio con una parola d’ordine “Programmazione unitaria”», ha detto l’assessore regionale. Una Programmazione che mette insieme strategie di sviluppo per investire sulle persone, il lavoro, le imprese e l’ambiente da affrontare con tutte le risorse disponibili (Fondi europei, statali e regionali). La prima delibera quella dell’Istruzione, per creare nuove infrastrutture scolastiche ma anche per mettere a posto quelle esistenti. «Un cambiamento epocale quello della programmazione unitaria da cui discende la programmazione territoriale che coinvolge i comuni attraverso una manifestazione d’interesse senza scadenze», ha spiegato Paci. Un bando aperto alle varie aggregazioni di comuni o altre ancora in costruzione, vista la Riforma degli Enti locali che soppianterà le Province a favore dell’Unione dei Comuni di cui ancora Porto Torres non fa parte.
Ma ci sarà spazio per tutti i territori per un progetto di sviluppo che avrà come interlocutore e come soggetto aggregatore dei comuni dell’Area Vasta, la Camera di Commercio. Da qui partiranno i tavoli di confronto con i soggetti pubblici e privati, i referenti della domanda che porteranno avanti le proposte sul lavoro e sullo sviluppo nel territorio. «A Porto Torres si punta molto sul Parco Asinara (dove manca ancora l’acqua), quale punto di lancio della città nel mercato turistico, interventi che richiedono lo sblocco delle risorse con la semplificazione dei bandi (compresi i 4 milioni di euro destinati all’ Area di crisi) e della burocrazia», ha affermato Luciano Mura, che riprendendo il discorso di Paci ha sottolineato come i bandi saranno costruiti a favore delle imprese che concorreranno alla scrittura del progetto strategico.
Il candidato sindaco ha evidenziato l’importanza della collaborazione dei Comuni dell’Area Vasta per ottenere gli interventi che riguardano il territorio di Porto Torres come la Portualità e la sua rifunzionalizzazione (Porto commerciale, industriale, diportistico e quello di una Piastra Logistica), e il porto come punto di stoccaggio del metano. Mura ha avanzato la proposta d’intervento dei fondi disponibili per la realizzazione del parco tecnologico della città, per le energie di innovazione e la green economy. «Dobbiamo sostenere l’occupabilità dei lavoratori già qualificati e specializzare le forze lavoro attraverso la promozione dell’imprenditorialità», ha detto Mura che ha specificato che su questi temi si vogliono concentrare gli sforzi della programmazione comunale attraverso l’attivazione di canali diretti con l’Unione Europea e con i Piani operativi della Regione.
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