M.L.P.C.
29 aprile 2015
Scoperta tomba romana a Sant’Avendrace
Sul retro di un locale è stata scoperta una vasta cavità sotterranea. Secondo Polastri di Sardegna Sotterranea si tratta di un ipogeo usato per seppellire i morti al tempo dell’antica Roma
CAGLIARI – Scoperta archeologica a Sant’Avendrace. A renderlo noto l’Associazione Sardegna Sotterranea che, insieme ai suoi studiosi capitanati da Marcello Polastri hanno effettuato un sopralluogo all’interno di una vasta caverna lungo il viale Sant’Avendrace.
Ad allertare gli speleologi un cittadino del luogo che per puro caso ha scoperto la cavità sotterranea sul retro di un locale. Secondo Polastri «si tratta di una preziosissima testimonianza del passato di Karales, città romana che ai piedi del colle Tuvixeddu ed appunto in viale Sant'Avendrace, conobbe la sua città dei morti, vasta necropoli».
L'ipogeo, molto grande, è riemerso dietro a una malridotta tenda, quando e lampade hanno illuminato un passaggio sotterraneo. Le pareti, interamente modellate nella roccia, destano stupore con una sequenza di grandi arcosoli: furono usati, nel lontano passato, per seppellire i cari estinti quando Cagliari diventava grande sotto il dominio di Roma.
«La sepoltura è integra» afferma Polastri, giornalista e autore di tante pubblicazioni sulla Sardegna, ed è stata risparmiata dall'espansione edilizia perché nascosta dentro un locale commerciale che, «per via della crisi economica» (è stato riferito), «ha chiuso i battenti».
Appare chiaro che questa cavità è stata concepita come un ampio cubicolo sepolcrale e faceva parte della necropoli antica di Tuvixeddu, la città dei morti, alle porte della città dei vivi di allora. Forse il manufatto è coevo alla vicina Tomba di Attilia Pomptilla, la celebre Grotta della Vipera. Gli arcosoli alle pareti, seppure invasi da parecchie masserizie, denotano l'uso funerario del luogo che a millenni di distanza dalla sua origine presenta gli incavi per deporre le salme.
Nella foto la cavità (da Sardegna Sotterranea)
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