ALGHERO - Quando lo skipper Roberto Grilli fu fermato al largo di Alghero il 26 settembre 2011 con più di 500 chili di cocaina purissima nascosti sul "kololo II", in molti hanno pensato che avessero voluto fregarlo [
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GUARDA]. Si trattava infatti di uno dei più ingenti sequestri di droga di sempre in Europa nella maxi-operazione coordinata dalla Guardia di Finanza ad Alghero. E subito si è pensato che qualcuno voleva favorire altri clan, altre spedizioni.
L'allora 48enne finì in carcere rischiando una pena a 15 anni per narcotraffico, finché non ha deciso che era arrivato il momento di collaborare. Così dopo aver fatto scena muta davanti al tribunale del Riesame, lo skipper decide di parlare con i Pm romani. E ha dato il via a quella che poi sarebbe diventata l'operazione “Mondo di mezzo”, l'inchiesta che ha mandato in carcere Massimo Carminati e soci, facendo tremare tanto i politici di destra quanto quelli più a sinistra.
Secondo quanto riportato dal
Messaggero, è sempre Grilli a indicare ai magistrati i ruoli dei componenti dell'organizzazione. Le tremila e passa pagine delle due informative finali dei carabinieri del Ros, allegate agli atti dell'inchiesta, sono la radiografia del passato e del presente di quella che il gip Flavia Contastini considera in pieno un'associazione a delinquere di stampo mafioso. Numerosi i politici e pubblici ufficali che sarebbero stati "a disposizione" di Mafia Capitale. E poi dirigenti di municipalizzate, consiglieri e funzionari del Campidoglio, consiglieri della Regione Lazio, capi dipartimento.
Nelle foto del 2011: il maxi-sequestro di Alghero