Eleonora Pintus
25 ottobre 2014
Martiri turritani: si concludono le celebrazioni
Terminano con oggi le celebrazioni tenute in occasione dei quattrocento anni degli scavi compiuti nella Basilica di San Gavino nel 1614, durante i quali furono rinvenute le reliquie dei santi martiri turritani
PORTO TORRES - Terminano con oggi le celebrazioni tenute in occasione dei quattrocento anni degli scavi compiuti nella Basilica di San Gavino nel 1614, durante i quali furono rinvenute le reliquie dei santi martiri turritani Proto, Gavino e Gianuario.
L’ultima conferenza, tenutasi ieri sera alle ore 19 in Basilica, ha concluso il ciclo di incontri con interventi sulla figura dell’arcivescovo turritano Gavino Manca de Cedrelles e sull’analisi delle documentazioni riguardanti il processo degli scavi, dagli atti notarili fino alle relazioni redatte in testimonianza.
Monsignor Giancarlo Zichi ha delineato l’importanza della figura dell’arcivescovo sassarese Gavino Manca de Cedrelles, al quale si deve la campagna degli scavi grazie alla quale vennero alla luce le reliquie dei santi, ritrovate in un oratorio sottostante il vecchio altare maggiore. Poi furono trasferiti con una grande processione al Duomo di San Nicola di Sassari per tenerle “in luoghi più sicuri e degni” e le celebrazioni durarono per otto giorni. Le reliquie ritornarono poi in Turris, ricoperte di grandi onori e i martiri degni di essere riconosciuti “Patroni delle città turritane e di tutti i territori dell’intorno”.
La dottoressa Maria Francesca Depalmas conclude gli incontri illustrando le sue ricerche compiute su antichi testi e documenti concernenti gli scavi, importanti testimonianze concesse dall’arcidiocesi , dall’Università di Sassari e dall’Universidad Complutense de Madrid. Grazie a questi testi, il più importante dei quali fu redatto da Leonardo (Re de Olives), ossia il notaio dell’arcivescovo Manca, si possono ora ricostruire le vicende attorno agli scavi e le stesse giornate dei lavori, permettendoci di ricomporre un quadro storico, sociale e religioso molto dettagliato sul periodo in questione e sull’effetto che gli scavi produssero su tutto l’intorno turritano, e non solo. Altri documenti di storica rilevanza furono le relazioni riguardanti il ritrovamento delle reliquie, un filone di testi redatti per diffondere il culto dei martiri e per testimoniare i loro miracoli, nonché per informare dell’andamento dei lavori il re Filippo III di Spagna, sotto cui incitazione Gavino Manca promosse l’avvio degli scavi.
Moderatore della serata e degli incontri è stato Giuseppe Piras, che ha lasciato l’intervento finale di venerdì a Don Mario Tanca, parroco della Parrocchia Santi Martiri Turritani. L’incontro di venerdì si è concluso con un concerto del Coro Polifonico Turritano, che per l’occasione ha cantato un repertorio storicamente affine al periodo dei ritrovamenti delle reliquie: sono stati eseguiti brani di Gibbons, Castoldi, Monteverdi, Rheinberger, e un corale di Bach. Stasera la conclusione delle celebrazioni in occasione del dies natalis, giorno della decapitazione del martire Gavino, l’arcivescovo Padre Paolo Atzei effettuerà un intervento. Al termine della serata l’associazione Etnos propone l’esibizione di cori e gruppi folk sardi sul tema “Espressioni di religiosità popolare in onore di San Gavino”. Stamattina si potrà ammirare il corteo dei cavalieri da Balai lontano a Balai vicino con la benedizione a mare dei cavalli e dei pescatori, in collaborazione con Asso.ve.la.
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