M. P.
23 ottobre 2014
Turris Libisonis: città portuale e comunità cristiana
Proseguono gli appuntamenti per festeggiare i quattrocento anni degli scavi all´interno della Basilica di San Gavino. Illustrati i momenti di sviluppo della primitiva comunità cristiana nella città portuale
PORTO TORRES - Proseguono gli appuntamenti per festeggiare i quattrocento anni (1614-2014) degli scavi all'interno della Basilica di San Gavino. Ieri la giornata di apertura con il saluto di Don Mario Tanca, dell’Assessore alla cultura e alla valorizzazione del patrimonio archeologico, Alessandra Peloso e del professore dell’Università di Sassari Attilio Mastino, presentati dal vicepresidente del Centro Studi Basilica di San Gavino, Giuseppe Piras. Al centro del convegno le due relazioni incentrate sull’aspetto archeologico: gli scavi promossi nel 1614 dall'arcivescovo turritano Gavino Manca De Cedrelles, che hanno dato origine alla cripta. Il 10 giugno di quell’anno iniziarono le ricerche delle reliquie dei santi martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario, una data ricordata con la celebrazione della messa in cripta.
«Questa non è soltanto una semplice rivisitazione storica ma rappresenta un’ulteriore occasione che ci svela il grande tesoro che tutto questo complesso monumentale possiede», ha affermato Don Tanca. Il parroco ha sottolineato che la conservazione del patrimonio storico deve diventare per ciascun individuo un attivo impegno culturale oltre che una responsabilità etica. Degli studi e delle ricerche effettuate allora, rimangono importanti documenti presentati dal prof. Raimondo Zucca (“Archeologia cristiana nella Basilica di San Gavino”) primo relatore della serata, che ha illustrato i momenti di sviluppo della primitiva comunità cristiana all’interno della città portuale di Turris Libisonis. Un evangelizzazione dovuta al carattere portuale dell’insediamento che individua nel cosmopolitismo e nella pluralità linguistica il multiculturalismo della città romana. Gli scavi del secolo decimo settimo sono stati trattati anche da Raimondo Turtas, con la relazione "La chiesa turritana nel primo decennio del '600".
La serata è poi proseguita con il concerto dell’Ars Musicandi Ensemble, organizzato dall’associazione Musicando Insieme, che ha eseguito Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Questa sera la seconda serata con la presenza di Marisa Porcu Gaias che parlerà dell’iconografia dei Martiri Turritani, mentre Anna Piredda illustrerà il pellegrinaggio alla Basilica secondo Francisco Roca. Al termine ci sarà il concerto dei Cantori della Resurrezione diretti dal maestro Antonio Sanna. Venerdì 24 sono in programma gli interventi di Monsignor Giancarlo Zichi (“Gavino Manca de Cedrelles arcivescovo turritano e il culto dei Martiri”) e di Maria Francesca Depalmas (“Il Processo original e la Relaciones al Re Filippo III”), seguite dal Concerto del Coro Polifonico Turritano. Sabato 25 ottobre, in occasione del dies natalis, giorno della decapitazione del martire Gavino, la conclusione dei lavori sarà affidata all’arcivescovo Padre Paolo Atzei.
Al termine si esibiranno cori e gruppi folk sardi sul tema “Espressioni di religiosità popolare in onore di San Gavino”, a cura dell’associazione Etnos, che organizzerà la mattina del 25 anche il corteo dei cavalieri da Balai lontano a Balai vicino con la benedizione a mare dei cavalli e dei pescatori, quest’ultima in collaborazione con Asso.ve.la. Durante le tre giornate, inoltre, gli operatori culturali della cooperativa Turris Bisleonis offriranno il servizio di visita guidata nella Basilica romanica e nella cripta, dalle 15 alle 17.30. Alle 19, sempre presso la Basilica.
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