Marialuisa P. Ciusa
22 settembre 2014
A Sant’Elia ritorna l’uomo di ocra rossa
Pitture rupestri risalenti a oltre tremila anni fa: una scoperta eccezionale che riporta la storia della Sardegna indietro di tremila anni. Degna di nota una figura antropomorfa che sembra reggere un’arma, forse un arco situata nella grotta poco distante dal vecchio carcere di San Bartolomeo…
CAGLIARI - Tra i massi caduti di alcune cavità del colle cittadino, grazie alle recenti esplorazioni dell’associazione Sardegna Sotterranea guidate da Marcello Polastri, sono state riportate alla luce delle pitture rupestri risalenti a oltre tremila anni fa. Tra queste degna di nota è una figura antropomorfa che sembra reggere un’arma, forse un arco: è situata della grotta del Bagno Penale (chiamata così perché poco distante dal vecchio carcere di San Bartolomeo).
Era già stata segnalata anni fa dal professor Atzeni dell’Università di Cagliari e dall’illustre archeologo Lilliu, ma solo oggi e grazie alle moderne tecnologie si è riusciti meglio a far luce su queste pitture in ocra rossa. Nei prossimi giorni le perlustrazioni sotterranee continueranno ad opera della stessa associazione con la speranza di portare alla luce altre interessanti e importanti scoperte.
Nella foto: l'archeologo scomparso Lilliu
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