Red
16 ottobre 2013
Olbia: 1,2mln per San Simplicio
L’area corrisponde ad una porzione della necropoli punica, romana e medioevale dell’antica Olbia. circa 450 sepolture, databili dal II sec. a.C. al XII d.C.
OLBIA - Saranno finanziati con un milione e 180 mila euro, i lavori e gli interventi di qualificazione del sito archeologico della Chiesa di San Simplicio di Olbia. Lo ha deciso la Giunta regionale su indicazione dell’assessore Sergio Milia (nella foto). Questo intervento, inizialmente non programmato all’interno dei percorsi culturali del sistema museale della Sardegna, previsto nell’attuale programmazione comunitaria, è stato reso possibile dalla rimodulazione degli interventi e dalle economie maturate. Gli interventi del sito archeologico di San Simplicio non generano ulteriori costi di gestione e vanno a migliorare le offerte culturali.
Si tratta - ha sottolineato l’assessore Milia - di un importante intervento di valorizzazione di una vasta area archeologica individuata attorno l’antica cattedrale di San Simplicio a Olbia, il più importante ed antico monumento religioso della Sardegna nord orientale che, una volta terminati i lavori rappresenterà un imponente polo d’attrazione turistico e culturale, all’interno del sistema museale della Sardegna.
L’area corrisponde ad una porzione della necropoli punica, romana e medioevale dell’antica Olbia. In essa è stata riscontrata la stratificazione di circa 450 sepolture (a fossa, alla cappuccina, a cassone, a incinerazione, etc.), databili dal II sec. a.C. al XII d.C., ma anche di strutture murarie, le principali delle quali sono da riferire ad una rampa di accesso al santuario di Demetra/Cerere, che si cela sotto la chiesa e ad un forno da calce d’età medioevale relativo alle fasi di edificazione della medesima chiesa.
Le lavorazioni previste dall’intervento consistono nella realizzazione dell’impianto di illuminazione, dell’impianto di trattamento aria, dell’impianto di video sorveglianza ed anti-intrusione, nella realizzazione di camminamenti e di percorsi guidati, nel restauro di tombe e nella fornitura di touch screen. Al termine dei lavori, il sito archeologico sarà visibile e visitabile come area museale all’aperto.
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