Si tratta di un prezioso ceppo d’ancora in piombo del peso di circa 150 Kg della lunghezza di un metro e mezzo circa, finemente lavorato e databile tra l’età romana repubblicana. E' stanto rinvenuto nelle acque del comune di Porto Torres
PORTO TORRES - A seguito della segnalazione della presenza di un probabile reperto di interesse archeologico, i finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Cagliari, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro, hanno recuperato dal fondale marino un prezioso ceppo d’ancora in piombo del peso di circa 150 Kg della lunghezza di un metro e mezzo circa, finemente lavorato e databile tra l’età romana repubblicana (II-I secolo a.C.) e la prima età imperiale (I-II secolo d.C.). Il prezioso reperto faceva parte di un’ancora romana di medie dimensioni ed è stato individuato da un cittadino nelle acque adiacenti le coste di Porto Torres che, immediatamente, ha segnalato il punto esatto del ritrovamento alla Guardia di Finanza.
Le Fiamme Gialle, coordinate dal Tenente Sancineto, in collaborazione con il Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Cagliari, dopo una preliminare ricognizione del fondo marino, hanno portato a termine il delicato recupero del ceppo. Il recupero si è reso necessario a causa dell’elevata probabilità di trafugamento del reperto, che si trovava isolato su un basso fondale, esposto alla vista dei numerosi bagnanti che frequentano la zona nella stagione estiva. Alle operazioni in mare ha partecipato il personale tecnico del Servizio per l’Archeologia Subacquea della Soprintendenza, coordinato dalla Dott.ssa Gabriella Gasperetti.
Il prezioso reperto storico è stato consegnato ai responsabili della Sovrintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, presso l’Antiquarium di Porto Torres, per le ulteriori verifiche relative allo stato di conservazione e alle caratteristiche tipologiche. Da un primo esame condotto dal personale della Soprintendenza l’oggetto appare in buone condizioni e trova un confronto puntuale nella decorazione a conchiglie a rilievo presente su questo ceppo e su un altro, recuperato nelle acque dell’Isola di Ventotene, con chiaro richiamo all’ambiente marino.
Ritrovamenti di questo tipo di ancora sono stati fatti in tutto il Mediterraneo e quest’ultimo costituisce un’ulteriore prova che le coste della Sardegna, in particolare quelle di Porto Torres, erano dei luoghi di partenza, transito e scambio di merci con i paesi del Mediterraneo. Non è il primo ritrovamento effettuato dal Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari, impegnato in prima linea in mare e sul territorio a tutela del patrimonio storico ed archeologico nazionale. Da ricordare le ancore litiche ritrovate nelle acque di Sant'Antioco nel settembre del 2011 e nelle acque di Bosa Marina nel maggio 2012, nonché il recupero, avvenuto nel mese di giugno u.s., di un cannone in bronzo di straordinaria bellezza risalente al 1600 ed appartenente presumibilmente ad un galeone spagnolo inabissatosi proprio nelle acque sarde.
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