Il ristorante che si “pavoneggia” nel paesaggio e il naufragio del buon senso. Stile e scelte a confronto in uno dei luoghi più centrali di Alghero, con un occhio all´inguardabile ex hotel Esit, oggi decadente
ALGHERO - Ora si può godere non solo del cibo, ma anche del paesaggio. C'era una veranda ora ne rimane la sola copertura, lo spazio liberato si apre in un contesto paesaggistico spettacolare. E' soddisfatto del risultato il titolare del ristorante “Il Pavone” in Piazza Sulis, Domenico Caria: «La mia piccola azienda - dice con orgoglio - è l'unico ristorante aperto tutto l'anno, sette giorni su sette, che dà lavoro a 13 dipendenti qualificati, alcuni lavorano con me da 30 anni. Non sono solo dipendenti - questo ristorante - lo sentono proprio». L'interno è arredato con gusto, ma poi si addensa in una sorta di “horror vacui” (paura dello spazio vuoto) di quadri appesi dappertutto che talvolta non sono all'altezza dei piatti preparati dallo chef. Tutto sembra “accalcarsi” sulle pareti senza lasciare un centimetro libero. E' la sua peculiarità.
Ma lo spettacolo del paesaggio si gode dai tavoli all'esterno sulla piazza Sulis con l'eliminazione delle “pareti” della veranda: lo sguardo può vagare verso le ville liberty del lungomare Dante e più a sud, sino a capo Marrargiu, dove volano gli ultimi grifoni della Sardegna; oppure si può soffermare sulla torre dell'Esperó Rejal, nota come torre di Sulis, rivoluzionario sardo, che vi trascorse oltre 20 anni di prigionia (dal 1799 al 1821). E' la più grande delle torri di Alghero con i suoi 70 metri di circonferenza e 22 di altezza.
Ma se si sposta lo sguardo dall'altra parte si coglie una vera e propria tendopoli. E se per paesaggio si intende una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni, queste “tende” (con tanto di squarcio che non sono i tagli dello “Spazialismo” di Lucio Fontana), a differenza della scelta fatta da Domenico Caria, stridono. Certamente è tutto autorizzato, perfettamente corrispondente, comma per comma, al piano del commercio, alla voce “spazio pubblico in concessione”. Anche perché sarebbe impensabile che in pieno centro nessuno si sia mai accorto di questa situazione e non abbia provveduto a far sanare tanta sciatteria. E se ci si sposta più in là - in un cantiere pubblico della Provincia (i lavori sono interrotti) - ci si imbatte in un water (
nella foto), che non è esattamente un'opera d'arte come il famoso orinatoio dadaista di Duchamp del 1917, è solo un cesso davanti al mare nel quale naufraga, metaforicamente e anche no, il buon senso ancor prima del buon gusto.
Nella foto: la nuova veranda aperta dello storico Ristorante Il Pavone nella Piazza Sulis di Alghero