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S.A. 12 febbraio 2013
Porta Nuova: riemerge Sassari del ´700
Scavo archeologico preventivo in largo Porta Nuova, preliminare ai lavori di adeguamento di uno degli uffici amministrativi dell’Università di Sassari
Porta Nuova: riemerge Sassari del ´700

SASSARI - Un frantoio dell'Ottocento, un pozzo a pianta rettangolare scavato nella roccia, i resti di un caminetto domestico. Sono alcune delle testimonianze emerse nella prima fase degli scavi archeologici preventivi in largo Porta Nuova, in pieno centro storico di Sassari. L'intervento, diretto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro, con l’assistenza scientifica della dottoressa Laura Biccone, è preliminare ai lavori di ristrutturazione, adeguamento e restauro normativo programmati dall'Università di Sassari nell'edificio amministrativo addossato al lato destro della sede centrale dell'Ateneo, palazzo acquisito dal Comune che in passato vi aveva ospitato l’Ufficio tecnico.

Partiti a dicembre nel cortile del'edificio di largo Porta Nuova, gli scavi continueranno almeno per l'intero mese di febbraio, al fine di leggere e documentare lo spaccato di un quartiere settecentesco che nel tempo si è trasformato profondamente dopo il restauro del palazzo dell’Università. La documentazione conservata presso l’Archivio di Stato testimonia che questa zona a partire dal Settecento era occupata da un vicoletto su cui si affacciavano 6 case private; nella seconda metà dell’Ottocento alcune di queste hanno subito degli ampliamenti divenendo scuola elementare e palazzo dell'ex Corte di Assise.

Precedenti lavori per il rifacimento dei sottoservizi avevano già rivelato il selciato di una via pubblica. Il frantoio ritrovato risale alla seconda metà dell'Ottocento, ma è possibile che sia stato impiantato sulla struttura di una casa settecentesca. Qui nel Settecento abitava il custode dell'Università. Lo scavo ha evidenziato anche l'alloggiamento di una pressa e una grande vasca, presumibilmente funzionale alla raccolta dell'olio. Poi tutto questo è stato distrutto negli anni ’10 del Novecento per far posto al cortile della scuola elementare comunale. Sono state trovate anche ceramiche medievali trecentesche (maiolica arcaica pisana) e tardo cinquecentesche (Maioliche liguri e di Montelupo).«Non è detto che al di sotto di questa fase non si trovino tracce della città medievale – dice Laura Biccone – Potrebbero esserci parti delle mura, comprese tra la Torre Tonda e la Torre di Porta Nuova».



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