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S.A. 15 novembre 2012
Scavi: l´Università investe sulla Tunisia
Prosegue la collaborazione: incontro tra il professore Marco Milanese e il direttore dell’Istituto nazionale del Patrimonio tunisino
Scavi: l´Università investe sulla Tunisia

TUNISI - L’impegno dell’Università di Sassari nello studio e nella valorizzazione del patrimonio archeologico della Tunisia e la continuità delle attività di ricerca e dei rapporti di amicizia anche dopo i cambiamenti della primavera araba. Questa la prospettiva generale di amicizia e di cooperazione internazionale al centro di un incontro che il professor Marco Milanese – in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, professor Attilio Mastino – ha avuto in questi giorni a Tunisi con il nuovo direttore generale dell’ Insitut National du Patrimoine de Tunisie, dottor Adnan Louichi.

Nel corso dell’incontro, che si è svolto in un clima di massima cordialità e apertura, si sono toccati i principali punti del lungo rapporto di collaborazione tra le due Istituzioni: dall’organizzazione dei convegni su "L’Africa Romana", che giungeranno il prossimo anno alla ventesima edizione, alle campagne di scavo in vari siti della Tunisia, come Uchi Maius, Zama Regia e Nabeul. Il professor Milanese ha sottolineato al Direttore dell’Institut il significativo investimento dell’Università di Sassari in progettualità, finalizzata alla partecipazione a bandi nazionali ed internazionali per ottenere le risorse necessarie al completamento delle campagne di scavo dell’importante sito di Uchi Maius e per arrivare nel 2013 alla pubblicazione dei ritrovamenti effettuati in dieci campagne di ricerca, dopo i primi tre volumi già editi dal 1997.

La città romana di Uchi Maius è ubicata in un’area collinare della Tunisia settentrionale, a pochi chilometri dal più noto centro di Thugga, capitale del regno dei Numidi Massyli: si tratta di una delle aree più fertili della Tunisia e, in età romana, a maggiore concentrazione urbana nell’intera Africa Proconsolare. Le indagini si sono particolarmente concentrate nelle aree del foro, della cittadella, ma sono stati oggetto di scavo anche numerosi impianti produttivi, gli archi, le terme, l’anfiteatro, la necropoli, la basilica cristiana.

L’eccezionale patrimonio epigrafico del sito è stato oggetto di ricerche, confluite in numerosi saggi. Il Direttore dell’Institut Adnan Louichi ha sottolineato una ferma intenzione di continuità e di nuovi sviluppi dei rapporti, pur in un momento di trasformazioni anche interne all’ente statale tunisino e la disponibilità ad autorizzare e incoraggiare le ricerche nei vari siti in cui l’Ateneo turritano è attivo con i suoi ricercatori. Il Direttore ha invitato il professor Milanese a pianificare una ricerca di archeologia islamica a Djerba, dove l’Università di Sassari potrebbe studiare un tema di notevole interesse per la storia della Tunisia. Il tema delle prospettive dei rapporti tra l’Institut National du Patrimoine de Tunisie e l’Università di Sassari in relazione alla missione di Uchi Maius sarà sviluppato nei prossimi giorni in un intervento che il professor Milanese terrà nell’ambito di un incontro a Paestum organizzato dal Ministero degli Affari Esteri, che offre il suo patrocinio e sostiene anche con un contributo finanziario la missione ad Uchi Maius.



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