Red
4 ottobre 2012
Veterinari Igienisti, premio Zooprofilattico
Presentati i primi dati epidemiologici sulla contaminazione da protozoi zoonosici (in grado cioè di trasmettere malattie all’uomo) nei molluschi allevati nelle due più importanti aree produttive della nostra regione: il golfo di Olbia e il golfo di Oristano. Risultati positivi per la salute dei consumatori, l’Izs già pronto ad eseguire i controlli su larga scala.
SASSARI - Miglior comunicazione scientifica del settore ittico per la ricercatrice dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, Tiziana Tedde, che lavora come veterinario specialista nel Dipartimento di Igiene degli Alimenti diretto dal dottor Aldo Marongiu. Il riconoscimento è stato assegnato i giorni scorsi a Torino in occasione del XXII Convegno nazionale dei Veterinari Igienisti, dal titolo “Autorità competente e operatore del settore alimentare: armonizzazione degli strumenti e gestione del rischio”. La dottoressa Tedde è stata premiata per la “Ricerca di Cryptosporidium e Giardia in molluschi bivalvi allevati nella regione Sardegna e destinati al consumo umano”, lavoro che ha reso noti per la prima volta i dati epidemiologici sulla contaminazione da protozoi zoonosici (in grado cioè di trasmettere malattie all’uomo) nelle cozze allevate nelle più importanti aree produttive della nostra regione: il golfo di Olbia e il golfo di Oristano.
Lo studio ha dimostrato che nelle zone di allevamento sottoposte ad analisi il rischio sanitario è basso e che non ci sono positività per la presenza di questi microrganismi patogeni in grado di causare gravi gastroenteriti. Buoni anche i dati per i campioni raccolti nello stagno di San Teodoro (OT), dove si allevano le ostriche. «È una notizia positiva per i mitilicoltori e per la nostra economia - commenta il responsabile scientifico della ricerca, Sebastiano Virgilio -. Tuttavia il rischio non può essere escluso del tutto perché i protozoi sono dei patogeni di natura parassitaria che possono finire in mare attraverso i reflui, e alcune zone della Sardegna non state ancora sottoposte a controlli». La normativa comunitaria, infatti, prescrive una serie di analisi di laboratorio (a carico degli operatori e delle autorità sanitarie) per individuare la presenza di microrganismi e contaminanti ambientali, ma non prevede la ricerca dei protozoi, che possono essere pericolosi per la salute.
«In ogni caso siamo pronti ad eseguire questo tipo di accertamenti nella nostra regione, perché la ricerca appena premiata, prima in Sardegna, ha permesso di mettere a punto un sistema diagnostico di caratterizzazione molecolare dei protozoi zoonosici - assicurano il direttore generale dell’IZS, Antonello Usai e il responsabile del Dipartimento di Igiene degli Alimenti, Aldo Marongiu -. Così, se la normativa di riferimento dovesse cambiare, l’Istituto Zooprofilattico sarà già in grado di assicurare i controlli a tutela delle imprese e dei consumatori». L’indagine sui molluschi bivalvi allevati in Sardegna è stata condotta nell’ambito della Ricerca corrente Izs finanziata dal Ministero della Salute. Al progetto hanno collaborato i Servizi Veterinari delle Asl di Olbia e Oristano, il laboratorio di Ricerca e Sviluppo, diretto dalla dottoressa Sebastiana Tola, e la sezione di Parassitologia del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, diretta dal professor Giovanni Garippa.
Al Convegno nazionale di Torino, che ha visto la partecipazione di ricercatori provenienti dalle Università italiane, dagli Istituti Zooprofilattici e dalle Asl, sono stati presentati oltre 70 lavori scientifici sulla sicurezza degli alimenti e la protezione della salute dei consumatori. Oltre al lavoro premiato, i ricercatori dell’Izs Sardegna hanno presentato altri contributi scientifici sui “controlli batteriologici e virologici e gestione sanitaria delle non conformità da presenza di biotossine algali nei molluschi bivalvi”, e sui “microrganismi contaminanti le acque utilizzate in aziende zootecniche da latte e la presenza di Bacillus cereus in ricotte fresche e salate”.
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