Red
20 giugno 2012
Ogm made in China, controlli Zooprofilattico
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna è stato autorizzato ad eseguire gli esami sul riso di importazione cinese in ingresso al porto di Napoli
SASSARI - L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna è stato autorizzato ad eseguire gli esami sul riso di importazione cinese in ingresso al porto di Napoli. La decisione è stata comunicata i giorni scorsi dal Ministero della Salute che, su proposta del Centro di referenza nazionale per gli Ogm, ha individuato tre Istituti in Italia per far fronte alle «misure di emergenza relative alla presenza di riso geneticamente modificato non autorizzato nei prodotti originari della Cina».
Il provvedimento fa seguito alla Decisione europea 2011/884 che ha stabilito di intensificare i controlli sul riso transgenico e i suoi derivati dopo una serie di episodi di non conformità denunciati dagli Stati membri. Secondo i dati del Ministero, i porti italiani maggiormente coinvolti nell’import sono quelli di Genova, Napoli e Ravenna, affidati rispettivamente alle analisi dell’Istituto Zooprofilattico di Torino, dell’Izs Sardegna e dell’Izs di Brescia.
L'Istituto Zooprofilattico della Sardegna è l'unico ente accreditato per eseguire questo tipo di controlli nell'Isola e tra i pochi laboratori ufficiali italiani in grado di eseguire l’analisi del riso Ogm non autorizzato. «È un riconoscimento della nostra professionalità e della elevata capacità tecnico-scientifica dei nostri laboratori – commenta il direttore generale dell'Izs, Antonello Usai. Da anni eseguiamo i controlli regionali nell’ambito dei Piani nazionali Alimenti e Mangimi e ora estendiamo il campo di analisi ad un territorio fuori dalla Sardegna».
Gli esami saranno eseguiti dal laboratorio Controllo mangimi dell'Izs Sardegna in collaborazione con il Centro di referenza per gli Ogm dell’Izs Lazio e Toscana e l’Usmaf di Napoli, Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute. «L'Unione Europea ha stabilito di aumentare il livello di guardia estendendo le analisi a tutti gli organismi geneticamente modificati riscontrati nei prodotti a base di riso originari della Cina – spiega la dottoressa Bruna Vodret, responsabile del laboratorio di Controllo dell'Izs Sardegna - . Una misura che vale sia per gli alimenti destinati al consumo umano, sia per il mangime ad uso zootecnico».
Il riso Ogm non autorizzato più diffuso è quello “Bt 63”, di cui è stata riscontrata la presenza a partire dal 2006 in Germania, Francia e Regno Unito. «Nel 2010 la Germania ha notificato la presenza di altre varietà codificate per la resistenza agli insetti (KMD1 e Kefeng 6) – prosegue la dottoressa Vodret – e questo significa che quello degli organismi geneticamente modificati è un mondo in continuo sviluppo, dove sono necessari sempre nuovi sistemi tecnologici e normativi».
La Decisione 884 dell'Ue, emanata il 22 dicembre 2011 per far fronte all'emergenza Ogm cinese, è ispirata al principio di precauzione per cui «nessun alimento e mangime geneticamente modificato può essere autorizzato se non è stato dimostrato in maniera adeguata e sufficiente che esso è privo di effetti nocivi sulla salute umana, sulla salute degli animali o sull’ambiente». La norma garantisce che l'ingresso del riso sul mercato europeo deve essere autorizzato solo quando «tutti i lotti della partita sono considerati conformi alla normativa».
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