Red
12 maggio 2012
Sperimentazione: Comitato etico allo Zooprofilattico
L’attività del Comitato sarà ispirata all’impiego, in via prioritaria, di modelli alternativi alla sperimentazione animale e alla diffusione di metodologie innovative che non ne prevedono l’utilizzo
SASSARI - L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna ha istituito il Comitato etico sulla sperimentazione animale. Il Comitato avrà il compito di vigilare e valutare preventivamente tutti i protocolli di ricerca che prevedono l’impiego di animali a scopo sperimentale e scientifico, come previsto dalle norme europee in materia. Il collegio è composto da cinque membri, individuati tra medici veterinari ed esperti del benessere animale.
Ne fanno parte il direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico e responsabile del laboratorio di Diagnostica clinica-stabulari, Paola Nicolussi, il responsabile Benessere animale degli animali in sperimentazione dell’Izs, Giovanantonio Pilo, la biologa dell’Università di Sassari, Maria Vittoria Varoni, il responsabile dell’Osservatorio epidemiologico regionale dell’Istituto Zooprofilattico, Sandro Rolesu - medico veterinario ed esperto in biostatistica-, il dirigente dell’Izs Sardegna e membro esperto dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Fulvio Salati, e il veterinario responsabile dell’area Igiene allevamenti della Asl di Oristano, Renato Uleri - esperto in legislazione sanitaria -.
«Con questa scelta mettiamo in pratica le direttive europee e assicuriamo che l’impiego degli animali a fini sperimentali sia eseguito solo quando realmente indispensabile – commenta il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico, Antonello Usai -. Inoltre, la presenza di esperti esterni all’Istituto garantirà l’imparzialità e la trasparenza fondamentali in questa delicata materia, così da valutare che la sperimentazione, quando strettamente necessaria, sia effettuata in maniera scientificamente appropriata e metodologicamente corretta, soprattutto per quanto riguarda il benessere degli animali».
«Come prevede il testo della legge, il Comitato vigilerà perché la sperimentazione sia eseguita soltanto quando non è possibile utilizzare altro metodo alternativo scientificamente valido e applicabile senza l'impiego di animali – aggiunge il direttore dell’Istituto -. In ogni caso sono esclusi categoricamente cani e gatti e saranno autorizzate soltanto le specie animali previste dalle norme». L’attività del Comitato sarà ispirata all’impiego, in via prioritaria, di modelli alternativi alla sperimentazione animale e alla diffusione di metodologie innovative che non ne prevedono l’utilizzo.
«L’attenzione del nostro Istituto si estende anche alla verifica dell’ambiente di stabulazione e all'utilizzo delle tecniche di anestesia, in modo da evitare sofferenza e dolore inutili agli animali – conclude Usai -. L'Unione europea, con il trattato di Lisbona, ha riconosciuto gli animali come esseri senzienti, perciò ci impegniamo a svolgere in maniera rigorosa il nostro compito di controllo per contribuire al progresso della scienza nel rispetto dei loro diritti». L’Izs Sardegna è uno dei pochi Istituti italiani che si sono dotati di un Comitato etico. Il collegio di esperti sarà un punto di riferimento per i ricercatori del “Pegreffi” e fornirà pareri e consulenze formative su tutte le questioni bioetiche.
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