S.A.
27 giugno 2011
Virologia Veterinaria, premio per Cancedda
Scrapie degli ovini: al 4° Workshop nazionale di Virologia Veterinaria premiata ricercatrice dell´Istituto Zooprofilattico
SASSARI – Miglior comunicazione sottoforma di poster per la ricercatrice dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna Maria Giovanna Cancedda, che è stata premiata dall’associazione nazionale degli Infettivologi veterinari nel corso del quarto Workshop nazionale di Virologia Veterinaria svoltosi di recente a Brescia. La dottoressa Cancedda ha vinto il premio con uno studio sulla scrapie, la malattia da prioni che causa la degenerazione del sistema nervoso degli ovini.
L’indagine, dal titolo “Distribuzione ectopica di PrPSc in organi di ovini affetti da scrapie e da infiammazioni croniche”, vede da anni impegnato l’Istituto Zooprofilattico nell’ambito della ricerca sulle encefalopatie spongiformi. «La nostra analisi si è concentrata sull’agente infettante della malattia, cioè la proteina prionica PrPSc – spiega Maria Giovanna Cancedda –, che di solito si accumula nel sistema nervoso e in quello linfatico degli animali. Ma siccome la letteratura scientifica ha dimostrato che questo agente può “migrare” anche in altri organi degli ovini nel caso di infiammazioni concomitanti alla scrapie, siamo andati a vedere da vicino il meccanismo di distribuzione per capirne meglio il funzionamento e contrastare più efficacemente la malattia».
Risultato: «Abbiamo dimostrato che la proteina prionica si accumula esclusivamente negli organi infiammati nei quali si forma tessuto simil-linfatico – sintetizza la ricercatrice –, circostanza che ci permette di escludere dai fattori di rischio le infiammazioni che non hanno tale caratteristica». Ma c’è di più, perché, secondo lo studio, particolari cellule linfatiche avrebbero un ruolo fondamentale anche nel favorire la moltiplicazione della proteina prima dell’invasione del sistema nervoso da parte della malattia. Uno spiraglio che getta nuova luce sull’origine della scrapie e apre altre strade di indagine e approfondimento.
Lo studio, è stato condotto da un’equipe dell’Izs Sardegna in collaborazione con l’università di Teramo, e sarà pubblicato su una rivista scientifica. Al progetto, coordinato dal dottor Ciriaco Ligios in collaborazione con i colleghi Giuseppe Marruchella e Giovanni Di Guardo dell’Università di Teramo, hanno partecipato Caterina Maestrale, Cinzia Santucciu, Simona Macciocu, Stefano Denti e Mariangela Saba.
Nella foto: Maria Giovanna Cancedda
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