Gianni Marti
11 settembre 2004
Corallo allevato a soli 27 metri di profondità
Ad Alghero uno dei maggiori esperimenti del Mediterraneo effettuati dal Porto Conte Ricerche, progetto che permette il ripopolamento dell’oro rosso
Inizia un anno fa l’esperimento della Porto Conte Ricerche, importante polo biotecnologico isolano con sede ad Alghero, che ha l’obiettivo di preservare l’oro rosso dei nostri fondali marini. Tutto ha inizio circa un anno fa, quando un piccolo allevamento di apici di corallo, senza alcun valore economico, viene prelevato a centinaia di metri di profondità e impiantato in lastre di granito (dette Moduli di Diffusione Planule del peso di circa 800 chili) appositamente elaborate per ospitare i piccoli fili di oro rosso. Il primo esperimento, effettuato in acquario, riporta risultati entusiasmanti: la percentuale di sopravvivenza del corallo è del cento per cento. Il blocco di granito, dopo cinque mesi di studio, viene quindi trasferito in mare, a soli 27 metri di profondità. «Il corallo gode tuttora di ottima salute e, a questo punto, siamo pronti per il secondo test, con 600 colonie» afferma Gianfranco Russino, direttore dell’area marina protetta. Infatti il Ministero dell’ambiente, entusiasta per la buona riuscita di uno dei maggiori esperimenti effettuati nel Mediterraneo, ha stanziato 100 mila euro per sostenere le spese d’impianto per 600 nuove colonie da studiare nei prossimi due anni. Il sito, che sarà inserito nella zona della riserva marina di Capo Caccia – Isola Piana, darà, oltre che importanti risultai scientifici, l’opportunità a molti appassionati di subacquea di godere della bellezza dell’oro rosso negli splendidi fondali marini algheresi.
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