S.A.
17:07
Boom di visitatori a Barumini: in 40mila in 2 mesi
In totale nei tre siti si sono registrate circa 40.000 presenze in due mesi, fattore che sta portando Barumini a diventare sempre più un riferimento per il turismo culturale, destagionalizzato e di qualità nell´isola
BARUMINI - In un momento in cui la Sardegna cerca strategie per ampliare il turismo nei periodi di spalla, Barumini si impone come caso di successo grazie a un’impennata di visitatori nei suoi siti archeologici. Nei mesi di settembre e ottobre, per la prima volta nella sua storia, il sito ha registrato numeri più alti rispetto alla classica stagione estiva di luglio e agosto. In totale nei tre siti si sono registrate circa 40.000 presenze in due mesi, fattore che sta portando Barumini a diventare sempre più un riferimento per il turismo culturale, destagionalizzato e di qualità nell'isola. Un numero impressionante che testimonia la crescente popolarità del patrimonio archeologico sardo anche al di fuori della stagione estiva. La maggior parte dei visitatori proviene dall’estero, con una preminenza di turisti francesi, che ormai da alcuni anni guidano la classifica delle presenze nei siti di Barumini, seguiti dai tedeschi, inglesi, svizzeri, spagnoli e dagli immancabili nord-europei e americani. È inoltre in aumento l’interesse da parte dei giapponesi, con diverse emittenti televisive del Paese del Sol Levante che hanno realizzato reportage sul sito di Barumini, come già accaduto per la BBC.
Soddisfazione per Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura che gestisce i siti: «Oggi si ha una lettura nuova del turismo in Sardegna, soprattutto nelle aree interne e archeologiche, che impone di fare riflessioni sul futuro. La fondazione ogni anno investe tante risorse sul turismo straniero, a partire dalla presenza in tutte le più importanti fiere del settore». Per Lilliu «settembre e ottobre sono ormai una realtà consolidata nel calendario turistico, frutto degli investimenti fatti dalla Fondazione e della crescente domanda per un turismo che punta alla qualità e alla scoperta del territorio al di là dei mesi estivi», continua Lilliu. Successo amplificato dal percorso di promozione che Barumini mette in campo ogni anno con la partecipazione ai più importanti appuntamenti di settore a livello mondiale. E non finisce qui. Nelle prossime settimane Barumini sarà presente alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, in Italia, dal 31 ottobre al 3 novembre, seguita dalla fiera di Colmar in Francia e da quella di Barcellona nella terza settimana di novembre. Si tratta di altri eventi chiave per rafforzare il posizionamento internazionale dei siti archeologici di Barumini e attrarre nuovi flussi turistici di qualità.
Oltre alla promozione fieristica, la Fondazione continua a distinguersi per le numerose iniziative sul territorio. Un progetto di grande rilievo è il recente avvio di un corso di laurea in restauro attivato grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Cagliari e la Soprintendenza Archeologica delle province di Cagliari e Oristano, con un numero di iscritti superiore alle aspettative. «Questo successo rientra nel nostro piano di creare a Barumini una vera e propria realtà universitaria, un’opportunità unica che porterà crescita e occupazione, con un impatto positivo sull’ospitalità per studenti, insegnanti e tecnici» aggiunge Lilliu, che si unisce alle altre iniziative di valorizzazione dei siti come il recente avvio della campagna di scavi a Casa Zapata che sta accendendo la curiosità dei turisti che stanno vedendo all’opera gli esperti al lavoro. Il tutto facilitato dal nuovo collegamento tra le stazioni ferroviarie del territorio con il Barumini link, il servizio navetta frutto dell’accordo tra Fondazione e Trenitalia. Un ulteriore tassello per avvicinare il territorio alle porte dell’isola e ai flussi turistici in ingresso.
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