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28 maggio 2024
Nārami, viaggio nella birra artigianale
Nārami ritorna il 30 maggio alle 19.30 e ai tavoli dellagriturismo di Sa Mandra si berrā sa birra agricola Marduk 100% sarda. Un appuntamento goloso che suggellerā lincontro di due eccellenti realtā agricole isolane

ALGHERO - Giovedė 30 maggio a cumbidare un bicchiere di spumeggiante bionda, o un ambrato boccale di nettare appagante, sarā la cucina di Sa Mandra. Nārami ritorna il 30 maggio alle 19.30 e ai tavoli dellagriturismo di Sa Mandra si berrā sa birra agricola Marduk 100% sarda. Un appuntamento goloso che suggellerā lincontro di due eccellenti realtā agricole isolane. Era nel 2007, quando Mauro Loddo e Giuseppe Murru, due ragazzi di Irgoli, decisero di coronare e radicare un loro sogno. La birra per loro, non poteva essere solo un piacevole mezzo per dissetarsi, doveva diventare anche un cosciente rito di degustazione. Cominciō unavventura che prese il nome di Marduk, divinitā babilonese. Nacque un birrificio agricolo che utilizza con estrema attenzione i prodotti naturali che lazienda agricola, G.M.L. di Mauro Loddo, produce, compreso lorzo e il luppolo.
Nārami ha accolto una nuova sfida: abbinare la squisita cucina dellAgriturismo Sa Mandra ai sapori eccezionali delle birre artigianali, offrendo un menu curato da Rita Pirisi, specificamente progettato per complementare le caratteristiche uniche delle birre Marduk. In collaborazione con il Consorzio Birra Italiana e Coldiretti Sardegna, a Nārami si parlerā anche del progetto Filiera della Birra Agricola in Sardegna approfondendo il mondo della produzione della birra: dalla selezione del malto e del luppolo al processo di maturazione, culminando in degustazioni guidate e nella possibilitā di ammirare da vicino gli ingredienti pregiati.
La birra, si sa, non č solo la bevanda-alimento pių diffusa al mondo, č anche tra le pių antiche. Ebbe i suoi natali diversi millenni fa, in Asia e si diffuse come bevanda tra i Sumeri, le sacerdotesse Assiro-Babilonesi la consigliavano, e anche gli Egizi la producevano e ne bevevano. Č assai probabile che birra abbia la stessa radice della parola celtica brace, che per Plinio il Vecchio era una specie di biada; una tipologia di orzo fermentato, bruciato, usato per ottenere una gustosa bevanda. Gli antichi Ateniesi la consumavano durante i giochi olimpici, in onore di Demetra, sorella di Zeus e dea della madre terra; un percorso che galoppa nella storia. Come ricchi di storia sono: sa vrue, sa cordula, sa casadina salia, sos macarrones de punzu, sos culurgiones, su pistigione, su porcheddu e sa sevada, piatti che affondano nella memoria di un popolo e che connotano una tradizione. Pietanze che a Sa Mandra sono leccornėe e simboli di identitā. Il menų della tradizione e le birre Marduk, degustati insieme, sono una riuscita prova alla ricerca delle radici della nostra identitā gastronomica nella sua versione profonda, colta, storica, ricca di stimoli e di voluttā. Mangiare e bere sono gesti necessari e quotidiani, e farlo in maniera consapevole č sinonimo di appagante saggezza.
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