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Cor 4 febbraio 2024
Amuleti in mostra a Barumini
L’allestimento, curato da Caterina Lilliu, Andreina Ghiani, Gianfranca Salis, Tiziana Caponi, Dorica Manconi e Fulvia Lo Schiavo porta il visitatore ad ammirare materiali antichi di diverse tipologie
Amuleti in mostra a Barumini

BARUMINI - Far conoscere i materiali sardi presenti in Umbria e custoditi all’interno del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e dalla Soprintendenza dell’Umbria in un legame tra due regioni apparentemente lontane ma mai così vicine grazie alla storia antica e all’archeologia. Si chiama “La Magia degli Amuleti. Umbria e Sardegna vicine o lontane? Collezionismo e archeologia” ed è l’ultima mostra inaugurata oggi al centro Giovanni Lilliu, dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna. Progetto che si è potuto concretizzare grazie anche al sostegno del Comune di Barumini, della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, della Direzione regionale dei Musei Umbria, l’Antiquarium Arborense e la Biblioteca Universitaria di Cagliari.

L’allestimento, curato da Caterina Lilliu, Andreina Ghiani, Gianfranca Salis, Tiziana Caponi, Dorica Manconi e Fulvia Lo Schiavo porta il visitatore ad ammirare materiali antichi di diverse tipologie tra archeologia nuragica, amuleti e all’importante collezione di Giuseppe Bellucci (archeologo e studioso di spicco della società perugina dell’800 che ha animato la vita culturale di quegli anni), senza dimenticare l’antica corrispondenza epistolare che proprio il Bellucci scambiava con il Canonico Spano. Nelle varie sezioni in esposizione, oltre ai materiali nuragici e alle raccolte di tipo collezionistico, il visitatore può immergersi nello spazio dedicato dalla Soprintendenza di Cagliari e Oristano ai reperti nuragici diffusi nel Mediterraneo a mostrare proprio la vicinanza tra Sardegna e Umbria grazie a questi ritrovamenti.

«La mostra rappresenta un altro tassello fondamentale all’interno del nostro progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico e artistico sardo. In sintonia con la nostra apertura al Mediterraneo, ci inseriamo in un sistema di connessioni, unendo realtà distanti legate da una storia comune e dalla ricca eredità di antiche civiltà», dice Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, aprendo i lavori della giornata. «La Fondazione Barumini Sistema Cultura contribuisce a questo dialogo culturale che trascende i confini geografici e si fa promotrice di questo percorso, offrendo uno sguardo condiviso sulle nostre radici storiche e artistiche al pubblico sardo, nazionale e internazionale - conclude - questi appuntamenti ci danno l’opportunità di ampliare l'offerta per i turisti e di consolidare le importanti collaborazioni con i maggiori musei italiani e della Sardegna, che portiamo avanti insieme alle istituzioni dei bei culturali, in particolare la Soprintendenza».



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