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5 novembre 2022
Barumini: 124mila presenze nel 2022
Prosegue con ottimi risultati il 2022 per i siti archeologici e culturali di Barumini. Dopo un’estate dai numeri in linea con i livelli pre-pandemia, a ottobre le tre strutture del sito (Su Nuraxi, Casa Zapata e il Centro Giovanni Lilliu) anno fatto registrare altri 14mila visitatori a ottobre
CAGLIARI - Prosegue con ottimi risultati il 2022 per i siti archeologici e culturali di Barumini. Dopo un’estate dai numeri in linea con i livelli pre-pandemia, a ottobre le tre strutture del sito (Su Nuraxi, Casa Zapata e il Centro Giovanni Lilliu) hanno fatto registrare altri 14mila visitatori a ottobre, 8mila dei quali al complesso nuragico. Nel corso dell’anno si arriva così a un totale di 124mila presenze registrate dalla Fondazione Barumini fino al 31 ottobre scorso.
«Barumini – commenta il presidente della Regione Christian Solinas – è un esempio virtuoso di come, grazie alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, possiamo creare un sistema integrato, motore di una crescita che porti beneficio all’economia del territorio e a quella di tutta l’Isola. Il turismo culturale rappresenta per la Sardegna un’opportunità di sviluppo e va ad arricchire la già ampia offerta turistica da proporre ai visitatori».
«Questi risultati – sottolinea il segretario generale della Fondazione Barumini, Tonino Chironi – premiano il nostro impegno e il lavoro svolto e sono il frutto di una programmazione attenta che, dopo due anni difficili a causa delle restrizioni, ha riportato il sito archeologico ai più alti livelli in termini di presenze e ci consente di guardare alla prossima stagione con giustificato ottimismo.
Stiamo per chiudere con numeri di assoluto rilievo un anno da ricordare - evidenzia il presidente della Fondazione Barumini, Emanuele Lilliu. «Il complesso nuragico e il polo museale sono un punto di riferimento del turismo archeologico della Sardegna e non solo, grazie a un’offerta culturale sempre più apprezzata dai visitatori. Proseguiremo nell’opera di valorizzazione di questo patrimonio unico, fonte indispensabile di sviluppo economico per tutto il nostro territorio».
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