S.A.
6 aprile 2022
Moscato Sorso-Sennori festeggia 50 anni
Si è conclusa la prima tappa delle celebrazioni per i 50 anni della Denominazione di origine controllata, un percorso narrativo multimediale e multisensoriale che proseguirà fino a ottobre tra degustazioni, abbinamenti e street food

SENNORI - «La Doc del Moscato Sorso-Sennori rappresenta un modello efficace di relazione tra vitigno, territorio e identità. Un modello che potrebbe davvero diventare un volano trainante per tutta l’economia della zona di provenienza, come già in passato è avvenuto in maniera straordinaria per il Brunello di Montalcino». Ad affermarlo è Paolo Corbìni, direttore nazionale dell’associazione Città del Vino, al convegno “Sulle strade del moscato” che a Sennori ha dato il via a tre giorni di celebrazioni per i 50 anni della Denominazione di origine controllata. Un percorso narrativo multimediale e multisensoriale molto partecipato, impreziosito da degustazioni, abbinamenti, rappresentazioni teatrali e proiezioni.
Tante curiosità sono state approfondite sul passato e il futuro di questo vino dalle qualità organolettiche di eccellenza, dotato di una fortissima base aromatica e di una salinità unica, nell’esigenza di trovare nuovi strumenti di comunicazione in un mercato sempre più competitivo, e quindi vincere la sfida ai cambiamenti climatici che potrebbero modificare irreversibilmente le condizioni nelle quali il prodotto ha affondato le proprie radici. Secondo i dati esposti da Luca Mercenaro, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, in Sardegna si coltivano un totale di 216 ettari dichiarati, così suddivisi: 89 in provincia di Cagliari, 11 a Nuoro, 10 a Oristano e 106 a Sassari. Ma potrebbero essere molti di più.
Le sfide che attendono il comparto sono legate alla meccanizzazione, alla precisione e alla conservazione del patrimonio genetico. Aspetto più importante da affrontare, secondo l’accademico, sarà quello del riscaldamento globale, che spinge le piante a germogliare in anticipo e, ogni anno, porta a un maggiore rischio di danni a causa delle gelate. Basti pensare che negli studi sul torbato di Alghero, dal 2001 al 2016 si è registrata un’anticipazione di 15 giorni nella germogliazione dei tralci. Una potenziale soluzione potrebbe essere quella della potatura tardiva, post germogliamento, con tutti i rischi temutissimi dai viticoltori.
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