L´intervista a Danilo Delrio, alla guida del ristorante algherese che ha recentemente conquistato le "due forchette" della prestigiosa guida Gambero Rosso. Tutto inizia da un nome, anzi un soprannone (o cixtu) che deriva da "Muscio’"
ALGHERO - Dietro un grande ristorante c'è spesso una storia di famiglia. Non fa eccezione la rivelazione algherese degli ultimi mesi, "Musciora", un locale aperto da Danilo Delrio poco più di un anno fa e che ha già conquistato le "due Forchette" della guida "Gambero Rosso".
Tutto inizia da un nome, anzi un soprannone (o xisto) che deriva da "Muscio’" un noto pesce del golfo di Alghero, ed è l'omaggio e ricordo di un nipote a suo nonno pescatore e poi a suo padre Tonino, chef che oggi guida la brigata in cucina. Danilo, appena 28enne, si occupa della sala con l'entusiasmo e la spensieratezza della sua età ma con idee precise: «la mia filosofia e’ di proporre qualcosa di innovativo, ma, allo stesso tempo richiami la tradizione, conservando l'amore per il buon cibo e la cordialità’ con la quale dovrebbe essere sempre accompagnato».
Questo è solo l'inizio di un percorso e «abbiamo degli obiettivi ma vogliamo anche divertirci e arrivarci con i tempi giusti» spiega Danilo. Il riferimento non troppo causale è la stella
Michelin, già conquistata ad Alghero nel 2009 dal ristorante "Andreini". Un passato ambizioso che ritorna per la ristorazione algherese e che fa bene ad un territorio e alla sua vocazione all'accoglienza e alla tradizione enogastronomica.