S.A.
20 ottobre 2021
Bollette, è caro panettone in Sardegna
Il food sardo frenato dalla crescita dei prezzi di materie prime, bollette e mancanza di macchinari innovativi. E´ rischio “caro panettone” per Natale. L´Allarme lanciato da panificatori, pasticceri e gelatieri di Confartigianato Sardegna

CAGLIARI - Le imprese dell’alimentazione della Sardegna rischiano una frenata produttiva causata dai rincari delle materie prime, dell’energia e dei carburanti per l’autotrasporto. E’ questo l’allarme che vuole lanciare Confartigianato Imprese Sardegna, dando voce a panificatori, pasticceri e gelatieri, alla luce dell’aumento dei prezzi di farine, zucchero e uova, delle bollette elettriche e del gas, della benzina e del gasolio.
Il tutto in vista di un periodo di vendite natalizie mai così atteso da parte soprattutto dei piccoli produttori. Un settore quello della food economy della Sardegna che, in particolare sotto le festività di Natale, nell’Isola muove circa 378milioni di euro di consumi, secondo gli ultimi i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna che, nel dossier “Food economy di MPI e artigianato alimentare del 2020”.
«Se il Governo non interviene a calmierare almeno i costi dell’energia e dei carburanti, il settore rischia una bastosta non indifferente - commenta Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - perché da un lato c’è il rischio di una frenata della ripresa post Covid, e dall’altro perché costringe i rivenditori a ritoccare i prezzi verso l’alto, col conseguente malcontento dei clienti». Un settore, quello dell’agroalimentare sardo, rappresentato in regione da 3.523 imprese artigiane che danno lavoro a ben 10mila addetti, con una importante offerta enogastronomica di 8 prodotti DOP, IGP e STG, ben 214 prodotti “tradizionali”, e una capacità export che sfiora i 100 milioni di euro all’anno.
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