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Red 27 novembre 2020
Il Crs4 festeggia i trent’anni di vita
La nascita di un centro di ricerca in Sardegna ha dato vita, negli anni a seguire, a un ecosistema dell’innovazione nel quale il Crs4 è stato il motore trainante
Il Crs4 festeggia i trent’anni di vita

CAGLIARI - Il Crs4-Centro di ricerca, sviluppo, studi superiori in Sardegna venne fondato il 30 novembre 1990 per volere della Giunta regionale, che affidò al premio Nobel Carlo Rubbia l’incarico di presidente. Con Rubbia, furono ingaggiati anche lo scienziato Paolo Zanella, quale amministratore delegato, e un folto parterre di giovani ricercatori provenienti da tutte le parti del mondo. La nascita di un centro di ricerca in Sardegna ha dato vita, negli anni a seguire, a un ecosistema dell’innovazione nel quale il Crs4 è stato il motore trainante: la Regione autonoma della Sardegna investì 10miliardi di lire affinché venissero studiate, sviluppate e applicate soluzioni all’avanguardia utilizzando tecnologie computazionali abilitanti nei settori dell’informatica, dell’energia e ambiente e del calcolo ad alte prestazioni; nel 1993 il sito internet del Crs4 fu il primo in Italia e nel 1994 il Centro contribuì alla nascita del primo giornale on-line in Europa (unionesarda.it); nel 1995 nacquero il primo internet service provider italiano (Video on line) e la prima radio che trasmetteva in live streaming (RadioX). Sempre nel 1995, il Crs4 sviluppò il primo motore di ricerca italiano (Search in Italy); successivamente la Regione ha continuato a investire nel campo dell’economia digitale e delle start-up innovative.

«Dalla sua nascita ad oggi – sostiene l'amministratore unico del Crs4 Giacomo Cao – il Centro ha contribuito al raggiungimento di importanti traguardi scientifici e tecnologici che hanno rappresentato un fiore all’occhiello per la Regione Sardegna. Oggi, i settori trainanti della ricerca sono l’Ict, l’energia e l’ambiente, le bioscienze, l’informatica visuale e ad alta intensità di dati e le infrastrutture computazionali. Recentemente ha visto la luce il nuovo settore “Tecnologie digitali per l’aerospazio”, che potrà dare il suo apporto ad esempio, alle prossime iniziative di esplorazione lunare e marziana, nonché di applicare le tecnologie che ne derivano nei settori quali mobilità, agrifood, beni culturali e per la sicurezza del territorio. Altro importante obiettivo sarà quello di prevedere nuovi scenari di ricerca, legati ad esempio alla tematica dei computer quantistici che consentiranno di affrontare problematiche molto complesse e di ottenere i relativi risultati in tempi molto ridotti rispetto a quelli ottenibili con i supercomputer attuali».

Maria Assunta Serra, commissaria straordinaria di Sardegna ricerche commenta: «Il Crs4 e il Consorzio 21 (ora Sardegna ricerche) nascono dalla visione illuminata di un nuovo sviluppo basato sulla tecnologia avanzata, promossa nel 1985 dalla Giunta della Regione autonoma della Sardegna allora presieduta dal sardista Mario Melis. E' proprio in quell'anno che viene costituito il Consorzio 21 con l’obiettivo, inizialmente, di assistere lo sviluppo tecnologico delle piccole e medie imprese regionali e, successivamente, di creare e gestire il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna. Viene poi presa la decisione di costruire in Sardegna l’infrastruttura essenziale per questo tipo di sviluppo: un centro di ricerca sul calcolo avanzato. Il progetto fu sviluppato dagli assessori della Programmazione della Giunta Melis e della Giunta Floris, con i responsabili del Consorzio 21. Il 30 novembre 1990 viene registrata a Cagliari la società Crs4 scarl: il Consorzio Ventuno è uno dei soci fondatori e ne assume la vicepresidenza. In qualità di socio fondatore e unico soggetto pubblico, Sardegna ricerche da allora continua a svolgere un ruolo di indirizzo e di controllo sulle attività del Crs4, ma soprattutto svolge un’azione di sostegno e di stimolo allo sviluppo prodotti, processi e servizi ad alto contenuto tecnologico, non solo nell’ambito dell’Ict, ma anche nel campo della diagnostica e della medicina personalizzata, della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e del turismo».



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