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G.M.Z. 17 aprile 2020
«Buoni spesa per prodotti tracciabili»
Sulla campagna si può fondare un nuovo sviluppo e costruire una vera ripresa. Per fare questo Antonello Fois dell´Accademia Olearia di Alghero, propone un vero e proprio patto tra produttori, distribuzione e istituzioni
«Buoni <i>spesa</i> per prodotti tracciabili»

ALGHERO - «Incentivi sulla manodopera, valorizzazione delle produzioni, più tutela sui prodotti locali». E' la ricetta contro la devastante crisi generata dall'emergenza Covid di chi è convinto che investendo nell'agricoltura e potenziando le filiere interne si possano trovare le risorse per la ripartenza dell'economia sarda. Antonello Fois (nella foto), imprenditore di Alghero del comparto dell'olivicoltura di qualità, a capo insieme alla famiglia dell'Accademia Olearia, tra i principali produttori di olio extravergine d'oliva Dop Sardegna, lancia la sfida all'economia interna ed alla politica che in questi giorni studia la "ripartenza".

«Facciamolo dall'agricoltura, incentivando il lavoro nelle campagne dove ci possono essere maggiori opportunità di impiego, perchè la mancanza di manodopera in alcune filiere può rispondere alla contrazione occupazionale di altri settori produttivi» dice Fois, che pensa alla valorizzazione delle produzioni interne. «Favorire l'importazione, senza prestare la dovuta attenzione alla qualità ed al valore aggiunto di ciò che si produce nell'isola, inevitabilmente impoverisce l'economia interna a tutti i livelli».

Sulla campagna si può fondare un nuovo sviluppo e costruire una vera ripresa. Per fare questo Antonello Fois, che nell'azienda di Alghero dirige la commercializzazione, pensa ad un vero e proprio patto tra produttori, distribuzione e istituzioni. Si deve dialogare di più tra aziende, intraprendere percorsi comuni, ma anche la politica deve fare la sua parte, per esempio «favorendo la ricollocazione dei lavoratori in campo agricolo» e «tutelando maggiormente i prodotti sardi dalla concorrenza di chi bada solo a logiche di profitto». Un segnale importante - sottolinea Fois - potrebbe venire destinando i buoni spesa comunali per l'acquisto di prodotti tracciabili.

Produzioni agroalimentare rigorosamente "Made in Italy" con possibilità d’integrazione di valore da parte della regione Sardegna per l’acquisto di prodotti provenienti da filiere certificate, Dop, Igp, Doc, Docg, o comunque in assenza di tali certificazioni, che abbiano una tracciabilità di filiera con origine regionale. «Questo ridurrebbe l’impatto negativo della contrazione dei consumi che si sta verificando sulle produzioni dell’agroalimentare - conclude Fois - dando un beneficio immediato al comparto, evitando il tracollo che porterebbe all’aumento della richiesta di sussidi, mentre potrebbe perfino incentivare la ricollocazione lavorativa per le numerose persone che normalmente impiegate nel settore turistico-ricettivo al momento si ritrovano a non poter lavorare».



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