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Red 12 agosto 2019
Palmavera anche di notte: nuova luce sull´offerta turistica algherese
Il sito archeologico risplende grazie ai lavori di restauro e valorizzazione realizzati dal Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le attività culturali per la Sardegna, con la collaborazione del Comune di Alghero, che hanno seguito due principali linee di intervento: il restauro ed il consolidamento del nuraghe e la valorizzazione del sito per migliorarne la fruizione e l’accoglienza
Palmavera anche di notte: <i>nuova luce</i> sull´offerta turistica algherese

ALGHERO – Nuova luce sul nuraghe Palmavera. Da sabato, uno dei simboli della storia algherese sarà visitabile anche di notte, grazie all'importante restauro conservativo realizzato dal Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le attività culturali per la Sardegna, con la collaborazione del Comune di Alghero, che hanno seguito due principali linee di intervento: il restauro ed il consolidamento del nuraghe e la valorizzazione del sito per migliorarne la fruizione e l’accoglienza. I lavori, che hannp previsto la realizzazione di un sistema di diffusione sonora e la predisposizione di una rete wi-fi, hanno consentito di scoprire anche l'esistenza di una terza torre. «Conservazione e valorizzazione sono gli elementi che consentiranno di impreziosire ancora di più l’offerta culturale di Alghero e del territorio - ha detto il sindaco di Alghero Mario Conoci nel corso dell'inaugurazione - legandola sempre di più alla propria storia e alla propria identità millenaria». Grazie a questa novità,, per tutta l’estate il sito archeologico ospiterà eventi serali organizzati e promossi dalla Cooperativa Silt.

«L’intervento si inserisce tra le misure di conservazione e valorizzazione intraprese dal Ministero dei Beni e delle attività culturali in Sardegna. Il finanziamento ottenuto, che ammonta ad oltre un milione di euro, è infatti destinato non solo al restauro delle strutture, ma anche alla valorizzazione, ovvero alla fruizione dei visitatori, aspetto a cui il Ministero è particolarmente attento – dichiara il segretario regionale del Ministero Patricia Olivo - Questo intervento è il risultato dello sforzo congiunto degli uffici del Ministero nell’Isola. In primo luogo il Segretariato regionale, che io dirigo, e che rappresenta il Ministero in Sardegna, che ha raccolto e coordinato le varie professionalità degli uffici, tra cui architetti, archeologi, restauratori, assistenti del Segretariato e della Soprintendenza di Sassari. Si è avvalso anche di professionalità esterne di particolare competenza che si sono concentrate in particolare modo in alcuni aspetti legato al progetto di valorizzazione quale con l’impianto d’illuminazione del sito e lo sviluppo di un sistema di realtà aumentata, che nell’arco di pochi mesi verrà consegnato alla Cooperativa Silt, che gestisce il sito e che permetterà una visita più godibile e approfondita dell’intera struttura».

«L'intervento che ogni inauguriamo, si è mosso secondo due obiettivi principali: il restauro conservativo e la valorizzazione ai fini della fruizione. Il restauro ha dovuto dare risposte al degrado particolarmente avanzato che le strutture presentavano – spiega l'architetto del Segretariato regionale Patrizia Tomassetti - L'intervento è stato calibrato quasi chirurgicamente al fine di rispettare la materia originaria e le tecniche costruttive limitando al minino le sostituzioni. La sistemazione delle aree, l'Individuazione di un percorso accessibile e la realizzazione degli impianti permette di ampliare l'offerta culturale rivolta ad una platea più ampia di utenti e soprattutto di facilitare la lettura di uno dei monumenti più importanti dell’Isola». «Gli scavi hanno dato luce a nuovi settori del sito archeologico e a ritrovamenti che segnano una svolta decisiva nella ricerca scientifica, iniziata sul sito fin dai primi anni del Novecento – rilancia Luca Doro, l'archeologo che ha coordinato i lavori archeologici nel sito - L’intervento è stato finalizzato al restauro e consolidamento del nuraghe, della capanna delle riunioni, del villaggio e più in generale a garantire una migliore fruibilità del sito. Gli scavi archeologici hanno inoltre permesso di ampliare l’area di visita del villaggio. Una delle scoperte più entusiasmanti è stato il ritrovamento di una terza torre, crollata o demolita durante l’età del Bronzo. La presenza della terza torre attribuisce al nuraghe Palmavera una più armoniosa definizione architettonica e contribuisce all’arricchimento delle conoscenze su questo monumento dopo più di un secolo di ricerche».



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