Red
3 luglio 2019
Giugno slow: cibo protagonista
In mille hanno provato i menu garibaldini proposti a La Maddalena da undici ristoranti ed i cocktail dei quattro bar in gara. La vittoria finale in “A tavola con Garibaldi” è andata a La scogliera ristorante, davanti a Magreta e The bistrot

LA MADDALENA – Hanno soddisfatto il gusto degli avventori e dei giudici riscoprendo nei piatti e nelle bevande gli ingredienti usati dal Generale e dalla sua famiglia a Caprera. Sono “La scogliera ristorante”, “Magreta” e “The bistrot” i ristoranti vincitori della competizione “A tavola con Garibaldi”, lanciata nel “Giugno slow”, manifestazione organizzata a La Maddalena dall’Amministrazione comunale, dal Coordinamento delle condotte Slow food della Sardegna e dall’associazione “Garibaldi agricoltore–Ambiente, paesaggio, identità”. Quarta e quinta posizione per “Osteria da Liò” e per “Il Genovese”. Sul podio di “Un Brindisi per Garibaldi” sono invece saliti “The Duke”, “Art cafe” ed exaequo, al terzo posto, “Charlie” e “Vincanto”, per i cocktail inediti realizzati con distillati, vini, spumanti e liquori di produzione sarda, sapientemente combinati. La premiazione, dopo il voto popolare e la valutazione tecnica delle associazioni Cuochi Gallura ed Aibes,si è tenuta in municipio, davanti alla vetrina dei produttori di eccellenze enogastronomiche di Sardegna, alla presenza degli organizzatori e del sindaco Luca Montella, accompagnato dall’assessore comunale alle Attività produttive Claudio Tollis. Oltre al premio in denaro, i vincitori potranno esporre la vetrofania riportante il logo predisposto dall’Amministrazione comunale per il 2019 con il volto di Garibaldi ed il richiamo alla campagna “Food for change” di Slow food, che li rende riconoscibili anche in un circuito internazionale. Decisivo il giudizio, dopo il voto degli avventori, dell’associazione Cuochi Gallura e dei tecnici dell'associazione Aibes.
Mille gli avventori che dall’8 giugno si sono seduti ad assaggiare i piatti creati con gli ingredienti della dispensa garibaldina degli undici ristoratori aderenti e cinque bar che hanno proposto i cocktail. «Abbiamo deciso di raccogliere la sfida di un progetto innovativo per l'arcipelago e la risposta è stata decisamente buona, con 500 persone, che hanno provato e votato i diversi menu, e altre 500, che lo hanno chiesto e consumato anche dopo la chiusura del concorso - afferma Tollis, che aggiunge - Al di là della classifica, la sfida è stata vinta veramente da tutti, per il ragionamento di identità e filiera portato avanti insieme verso una nuova visione di futuro per la nostra terra». Ogni proposta ha rispettato i principi del programma Food for change di Slow Food, ossia recupero di una tradizione enogastronomica locale, rispetto per le materie prime di qualità provenienti da agricoltura di prossimità ed attenzione all’impronta ecologica derivante dalla loro preparazione. «La rivoluzione comincia a tavola, perché ogni scelta che facciamo ha un impatto enorme su filiera alimentare e ambiente – spiega Simona Gay, fiduciaria di Slow food Gallura, che precisa - È una rivoluzione pacifica, ma sempre più incisiva, che ha l’obiettivo di riportare centralità sul legame fra cibo ed essere umano. Il concorso è un punto di partenza per la costruzione di un’alternativa a un sistema che non ci piace più creando, finalmente, una rete tra produttori, operatori economici e consumatori”.
La ricerca identitaria viene sottolineata da Giuseppe Bonanno, di Garibaldi Agricoltore: «Il contest nasce sullo spunto del recupero di una storia illustre locale ed è stata l’occasione per lanciare una sfida volta a fare ragionare il mondo della ristorazione sull’importanza dell’agricoltura di prossimità e sugli impatti ambientali di un certo tipo di produzione. Food for change voleva cogliere questa doppia voce e, come prima edizione priva di precedenti, ha ottenuto una risposta davvero soddisfacente dei ristoratori, tanto che molti di loro hanno manifestato l’interesse a un’edizione 2020». Il menù di tre portate (antipasto, piatto principale e dessert) è stato concepito sulla cosiddetta “Dispensa di Garibaldi”, elenco di prodotti, materie prime e piatti tipici della mensa del patriota in base ai resoconti storici, che ha curato l’associazione Garibaldi agricoltore. Undici i ristoratori che hanno raccolto la sfida e quattro i bar in gara.
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