Red
6 aprile 2019
Nuraghe Sirai: sei giornate speciali
Ad aprile, in programma a Carbonia sei giornate per visitare il Nuraghe Sirai. Alla scoperta della straordinaria fortezza sardo fenicia, l’unico sito dove si riconosce la fase più recente della civiltà nuragica, contemporanea a quella fenicia
CARBONIA - Una bella notizia per tutti gli amanti dell’archeologia, della storia e della cultura. Dopo il grande successo di visitatori registrato nel ottobre 2018, tornano a grande richiesta questo mese le aperture straordinarie della fortezza sardo fenicia del Nuraghe Sirai. La città di Carbonia, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle attività culturali, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e la Cooperativa Sistema museo, presenta l’eccezionale evento. Tutte le domeniche di aprile (7-14-21-28), nel giorno di Pasquetta (lunedì 22) e dell’anniversario della Liberazione d’Italia (giovedì 25), saranno attive visite guidate ad orari fissi a cura della Cooperativa Sistema museo, attuale gestore del Sistema museale di Carbonia. L’iniziativa “Domeniche al Nuraghe” offrirà ai visitatori la possibilità di accedere agli scavi finora condotti e anche a quelli in corso d’opera. La visita guidata al Nuraghe comprenderà: le fortificazioni, la porta pedonale, l’area sacra, l’officina del vetro, l’area di lavorazione delle pelli e le cortine esterne del Nuraghe vero e proprio. Le visite si svolgeranno a cadenza oraria, con quattro appuntamenti nell’arco delle sei giornate in calendario: alle 9.30, 11.30, 15.30 e 17.30. Il costo è di 5euro a persona ed è consigliata la prenotazione.
L’area archeologica fa parte del Parco Archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai e del Sistema museale di Carbonia. Lo scavo è un raro caso di una concessione di ricerca affidata ad un Comune (Carbonia) attraverso il Museo Archeologico (direzione scientifica di Carla Perra). È pertanto inserito in una filiera completa dei beni culturali che va dalle indagini di scavo, al restauro, all’esposizione ed alla divulgazione. Allo stato attuale, ed in attesa di una prossima apertura definitiva, il Nuraghe Sirai è un cantiere di lavoro e di ricerca; l’iniziativa delle “Domeniche al Nuraghe”, dunque, offre l’eccezionale occasione di accedere agli scavi finora condotti ed anche a quelli in corso. Ciò è reso possibile grazie alla presenza di una squadra di lavoratori assunti per un anno dalla Fondazione Cammino minerario di Santa Barbara e grazie alla Cooperativa Sistema museo, la quale, dall’inizio della sua attività di gestione a novembre 2017, ha intrapreso una serie di interventi di promozione e valorizzazione per rafforzare la conoscenza e fruizione dell’importante circuito culturale della città di Carbonia.
Il Nuraghe Sirai è il primo scavato scientificamente nel territorio di Carbonia, ma è soprattutto un insediamento unico, e perciò merita una visita e l’attenzione che la comunità scientifica gli ha riconosciuto, sotto almeno due aspetti. Il primo aspetto è la cronologia: si tratta, infatti, dell’unico sito in cui la fase più recente della civiltà nuragica (750-550 a.C.) è documentata da un panorama completo e visibile (architettura, produzione ceramica, tecnologia, ecc.) della cultura materiale. Il secondo aspetto riguarda la tipologia dell’insediamento: una fortezza, la sola di questo periodo (625-550 a.C.), cinta da terrapieni e specializzata fortemente in attività artigianali e produttive (il vetro, i metalli, le pelli, la ceramica), tanto da far pensare ad una sorta di grande “area industriale” fortificata, al servizio del comprensorio di Monte Sirai. Questi due aspetti configurano una fase storica unica ed originale, perché originatasi all’interno di una comunità mista (composta di nuragici e fenici) ed apprezzabile durante la visita alla fortezza del Nuraghe Sirai: dalle fortificazioni di tipo orientale all’area sacra costruita in continuità con la tradizionale architettonica, ai nuovi isolati dove la tradizione sarda si evolve in forme innovative. Della fortezza, che include al suo interno il grande complesso polilobato del Nuraghe vero e proprio (risalente alle ultime fasi dell’età del Bronzo), sono numerosi gli aspetti tecnologici di grande rilievo scientifico: dal ritrovamento della più antica officina del vetro della Sardegna fino alla recente scoperta di un sistema di canalizzazione delle acque piovane, che sistematizzava la raccolta dell’acqua dalla cima dell’insediamento fino ai piedi della collina.
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