Una pintadera emerge dallo scavo del Nuraghe Palmavera ad Alghero. Si tratta di piccole matrici in terracotta, datate fra la fine dell’età del Bronzo e l’Età del Ferro, verosimilmente utilizzate per la decorazione dei “pani rituali” offerti alla divinità
ALGHERO - Lo scavo archeologico in corso al Nuraghe Palmavera di Alghero, che già aveva rivelato dati importanti come la presenza di una terza torre, ha portato alla luce una piccola rarità. Si tratta di una pintadera, ossia piccole matrice in terracotta, datata fra la fine dell’età del Bronzo e l’Età del Ferro, verosimilmente utilizzata per la decorazione dei “pani rituali” offerti alla divinità.
La dimostrazione dell’usanza di offrire in dono alla divinità il pane decorato è testimoniata in Sardegna dai numerosi bronzetti di “offerenti”, realizzati nella medesima epoca delle pintaderas. La decorazione tipica di questi manufatti è di tipo geometrico, in linea con il gusto orientalizzante diffusosi nel tardo nuragico proprio grazie ai contatti sempre più frequenti con il Vicino Oriente.
L’esemplare venuto alla luce a Palmavera presenta una decorazione a cerchi concentrici riempiti da tratteggi trasversali. Il reperto non è purtroppo integro, manca infatti quasi completamente il cerchio più esterno, che poteva ripetere il medesimo motivo oppure presentare una variante. La notizia dell'importante ritrovamento è trapelata direttamente Ministero dei Beni culturali in Sardegna e la competente Soprintendenza ai beni archeologici di Sassari e Nuoro.