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Red 23 ottobre 2018
Lu Brandali: importante ritrovamento archeologico
Importante ritrovamento nel villaggio nuragico di Lu Brandali, a Santa Teresa di Gallura: trovata una zanna di cinghiale che faceva parte dell’elmo di un guerriero miceneo. Il reperto è ora esposto nel sito archeologico e fa parte della mostra “Lu Brandali: leggi, tocca, ascolta”
Lu Brandali: importante ritrovamento archeologico

SANTA TERESA DI GALLURA - La mostra itinerante di archeologia nuragica “Lu Brandali: leggi, tocca, ascolta”, visitabile nel centro didattico polivalente del complesso archeologico del villaggio nuragico e tomba di giganti di Lu Brandali, a Santa Teresa di Gallura, e che espone i reperti delle campagne di scavo 2015-2016 condotte nel sito, con dispositivi audio tattili e visori in 3d, si arricchisce ora di un singolare ed importante reperto: una zanna di cinghiale che faceva parte di un elmo miceneo. I Micenei popolavano il mondo greco continentale ed insulare nella fase storica che corrisponde in Sardegna all’apogeo della Civiltà Nuragica, e sono i re e le regine, gli eroi, i guerrieri, i mercanti, cantati da Omero nell’Iliade e nell’Odissea, che edificarono le rocche di Tirinto e Micene e le grandi tombe a tholos dette “tesoro di Atreo e di Citennestra”, anch’esse a Micene.

Le ceramiche micenee rinvenute negli insediamenti nuragici, e viceversa quelle nuragiche rinvenute nel mondo miceneo fino all’isola di Cipro, mostrano che era fitto e ricco l’interscambio commerciale e culturale tra le due aree e i due popoli, imperniato soprattutto sulla circolazione dei metalli. I guerrieri micenei di alto rango indossavano un elmo interamente ricoperto di zanne di cinghiale, fissate alla calotta di cuoio con fori di cucitura, a simboleggiare anche il valore che la caccia aveva nell’èlite di quel popolo. Una zanna pertinente ad un elmo miceneo, riconosciuta come tale da Barbara Wilkens, archeozoologa dell’Università degli studi di Sassari, è stata rinvenuta a Lu Brandali nella campagna di scavo 2016 diretta sul campo da Letizia Lemmi, sotto la supervisione della Soprintendenza. E’ difficile dire se il sottosuolo del villaggio nuragico, scavato solo in parte, conservi il resto dell’elmo o se fosse lì giunta solo una zanna come una sorta di souvenir a simboleggiare, da parte del possessore, un rapporto stretto con il mondo miceneo ed i suoi guerrieri. Ma certamente il singolare ritrovamento sottolinea che i rapporti tra Micenei e Nuragici non si limitava al puro scambio commerciale ma coinvolgevano aspetti culturali sofisticati come la simbologia del rango sociale, l’ideologia militare ed altro.

Nella mostra, visitabile fino al 15 gennaio 2019, tutti i giorni, dalle 9.30 alle 18.30, nel sito archeologico di Lu Brandali, a Santa Teresa di Gallura, lungo la strada per Capo Testa, il reperto viene illustrato, oltre che con il classico pannello, anche con la riproduzione di un elmo miceneo completo, realizzato dalla CoolTour Gallura. Il progetto, voluto e creato dalla Cooperativa CoolTour Gallura, con il titolo “Santa Teresa Gallura heritage. Ritorno al futuro. Dalle pietre di Lu Brandali alle mura della Torre di Longonsardo”, è stato finanziato attraverso il programma operativo regionale Por-Programmazione unitaria 2014-2020, sulla competitività delle imprese con il bando Culture-Lab della Regione autonoma della Sardegna. Un progetto che è stato possibile grazie alla collaborazione di Letizia Lemmi per la Direzione scientifica, di Rubens D'Oriano, Francesco Carrera (archeologi Sabap per le province di Sassari e Nuoro) e Francesco Di Gennaro (soprintendente Sabap per le province di Sassari e Nuoro), di Angela Antona ed il prezioso patrocinio del Comune di Santa Teresa di Gallura.



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