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M.V. 27 agosto 2018
Meno del 10% gli eco-box realizzati
La stragrande maggioranza delle attività ancora non in regola ad Alghero sul versante del decoro. Basta fare una passeggiata per il centro storico o il lungomare di Alghero per capire che solo una piccola minoranza di titolari di attività ha provveduto ad installare gli "ecobox"
Meno del 10% gli <i>eco-box</i> realizzati

ALGHERO - Passano le settimane, che sono diventati mesi. Così, nella più totale sregolatezza, la stragrande maggioranza delle attività di somministrazione che utilizzano il suolo pubblico per depositare i propri rifiuti continuano a ignorare le disposizioni vigenti ad Alghero, infischiandosene di schermare i propri bidoni colorati. Ma la cosa più paradossale è che la decisione di realizzare i cosiddetti ecobox fu assunta proprio di concerto con la categoria, per andare incontro agli stessi titolari che lamentavano l'indisponibilità di spazi interni dove custodire i rifiuti (come fanno tutti i cittadini e perfino alcune attività).

Capita così che ad estate inoltrata, i cassonetti continuino ad occupare gli angoli più suggestivi di Alghero - come nel caso della porta a mare sul Forte della Maddalenetta - o i luoghi più frequentati da turisti di tutta Europa come Piazza Sulis. Basta fare una passeggiata per il centro storico o il lungomare di Alghero per capire che solo una piccola minoranza di titolari di attività ha provveduto ad installare gli "ecobox" in legno abbelliti dalle fioriture di stagione. Eppure l'ordinanza che obbligava tutti i bar e ristoranti a rendere decorosi i propri rifiuti è ormai in vigore da oltre sei mesi.

Un'occasione per ora mancata, perchè è facile constatare come la struttura in listelli di legno abbia un impatto decisamente positivo anche sul contesto architettonico, fungendo da vero oggetto di arredo urbano. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero meno del 10% le attività a norma, con alcuni casi di occupazione con bidoni gialli, neri e verdi, soprattutto nei luoghi più caratteristici, davvero emblematici. Difficile capire quale sia la causa di tanto ritardo, quello ch'è certo è che dal primo realizzato in Via Eleonora d'Arborea all'inizio di luglio [GUARDA], ormai sono trascorsi circa due mesi.



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