M.P.
21 febbraio 2018
Beni culturali: a Porto Torres 6milioni e 700mila euro
A Porto Torres in totale sono stati destinati circa 6.727.200 euro: per il consolidamento e il restauro del ponte romano sono stati resi disponibili 3.350mila euro, mentre per l’area archeologica Turris libisonis, scavo, restauro e valorizzazione i fondi riconosciuti sono di 577.200 euro
PORTO TORRES - Sbloccati gli investimenti previsti dal Ministero dei Beni Culturali per gli interventi sul patrimonio culturale del nostro Paese. Interessata anche la Sardegna per 20 milioni di euro. A Porto Torres in totale sono stati destinati circa 6.727.200 euro: per il consolidamento e il restauro del ponte romano sono stati resi disponibili 3.350mila euro, mentre per l’area archeologica Turris libisonis, scavo, restauro e valorizzazione i fondi riconosciuti sono di 577.200 euro. Per l’ampliamento della Antiquarium turritano sono stati assegnati 2milioni e 800mila euro.
«Una buona notizia che aspettavamo e che è conseguenza delle poste di bilancio garantite con le leggi di stabilità e sugli eventi sismici. Ora importanti siti culturali della nostra isola, da Sassari a Cagliari, potranno avviare i lavori di restauro, di messa in sicurezza e di prevenzione del rischio sismico» dichiara il senatore Silvio Lai, già relatore al collegato fiscale della legge finanziaria e sulle leggi post sisma. «Le risorse saranno immediatamente disponibili e potranno essere avviati i cantieri», aggiunge il senatore.
In particolare per il territorio del nord Sardegna diverse le strutture interessate: dal complesso nuragico Palmavera ad Alghero alla pinacoteca Musa al Canopoleno di Sassari, dal museo etnografico Sanna di Sassari all'area archeologica Turris Libisonis, dal ponte romano (restauro e consolidamento) di Porto Torres all'area archeologica Antiquarium turritano. Investimenti anche a Palau per le ex batterie militari di Monte Altura e Capo d'Orso». «La strada intrapresa è quella giusta. La cultura e il suo patrimonio - aggiunge Lai - sono volano di sviluppo e garantiscono al tempo stesso lavoro e turismo. In Sardegna, per le sue caratteristiche, sono a maggior ragione le direttrici portanti per crescita e stabile occupazione».
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