Red
20 febbraio 2018
Archeologia: ancora UniCa protagonista
Le orme di un bambino di 700mila anni fa, nella scoperta anche l’Università degli studi di Cagliari. Rita Melis, geoarcheologa del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, ha contribuito alla ricostruzione del contesto ambientale
CAGLIARI - L’Università degli studi di Cagliari ha partecipato all’eccezionale scoperta delle orme di bambino di 700mila anni fa, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Lo studio delle impronte, frutto di una cooperazione scientifica a livello nazionale ed internazionale, è stato pubblicato sulla rivista “Scientific reports”, del gruppo editoriale “Nature”. In particolare, Rita Melis, geoarcheologa del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Cagliari, ha contributo alla ricostruzione del contesto ambientale in cui si muovevano i bambini.
Si tratta di un livello improntato, perfettamente datato, perché direttamente coperto da un tufo vulcanico di 700mila anni fa, in una località dell’alto bacino del fiume Awash, in Etiopia, a 2mila metri sopra il livello del mare. Qui, da anni, si svolgono le campagne di ricerca finanziate dall’Università di Roma La Sapienza e dal Ministero degli Affari esteri coordinata da Margherita Mussi, dell’Ateneo della Capitale. «Le impronte sono state trovate in un’area intensamente frequentata, in prossimità di una zona umida, non lontana da un corso d’acqua – spiega Melis - In un sedimento argilloso limoso, hanno lasciato tracce oltre agli ominidi, anche animali prossimi agli attuali gnu e gazzelle, nonché uccellini, equidi, suidi e ippopotami. Le impronte delle varie specie si intersecano tra di loro, e si sovrappongono a tratti a quelle degli esseri umani, individui in parte adulti e in parte di uno, due e tre anni. In particolare, uno di questi bambini in tenera età propriamente non camminava, ma era in piedi e si dondolava: la sua è l'impronta di un piede che calpesta ripetutamente il suolo, rimanendo appoggiato sui talloni».
Inoltre, il sito conserva traccia di una serie completa di attività: scheggiatura della pietra (ossidiana ed altre rocce vulcaniche) con la produzione di strumenti litici, e macellazione della carne di più ippopotami. C'erano dei carnivori, ma sono venuti solo dopo a cibarsi dei resti lasciati dagli ominidi. Infatti, i morsi dei carnivori sulle ossa si sovrappongono alle tracce lasciate precedentemente dagli strumenti di pietra che avevano tagliato la carne. Quindi, il gruppo umano aveva il pieno controllo dell’ambiente ed i bambini partecipavano alle attività dei grandi.
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