Red
17 marzo 2017
Malattie api, nuova ricerca in Sardegna
Sardegna e Argentina insieme per studiare le malattie delle api. Le patologie dell’Apis Mellifera sono state nei giorni scorsi al centro di una serie di incontri, in Argentina
CAGLIARI - Sardegna e Argentina insieme per studiare le malattie delle api. Le patologie dell’Apis Mellifera sono state nei giorni scorsi al centro di una serie di incontri, in Argentina, tra i professori Alberto Angioni e Francesco Lai dell’Università di Cagliari, i loro colleghi dell’Università di Sassari Ignazio Floris e Alberto Satta, e il prof. Martin Eguaras, maggior esperto apidologo argentino per le problematiche sanitarie dell’Apis Mellifera, e il prof. Gustavo Velis, coordinatore generale del Centro de Graduados dell’Università di Mar del Plata.
Gli incontri sono stati programmati all’interno del progetto coordinato dal professor Angioni (finanziato dalla Regione con la legge 7/07 tender 2013) “Studio, definizione e applicazione di mezzi e strategie per il controllo biologico delle batteriosi delle api (Apis mellifera L.) in un ambiente mediterraneo (Sardegna, Italia)”, e hanno permesso ai ricercatori sardi e argentini di scambiare informazioni e strategie di difesa di estrema importanza per cercare di risolvere le maggiori patologie delle api, presenti in entrambi i continenti.
L’attenzione dei ricercatori è attirata in particolare dalla Varroa destructor e dalla peste americana causata dal bacillo Paenibacillus larvae, ritenute come le principali cause di mortalità degli alveari e del collasso nella stagione attiva delle famiglie fortemente infestate. Queste due patogenicità sono solitamente combinate, e portano ad un complesso di sintomi tra cui una riduzione numerica delle api, api adulte malformate e/o con segni di paralisi, covata a mosaico, larve morte. Le colonie periscono a causa delle infezioni virali veicolate da varroa, che riducono drammaticamente la sopravvivenza delle api e quindi provocano un rapido spopolamento degli alveari.
Gli incontri svoltisi all’Università di Mar del Plata, all’Istituto National de Alimentos di La Plata, e presso aziende apistiche locali e laboratori d’analisi privati, hanno portato alla definizione di un protocollo comune che verrà ora perseguito anche con la sottoscrizione di accordi di collaborazione fra le università e i centri di ricerca sardi e argentini e permetterà lo scambio di prodotti innovativi in maniera bilaterale per essere testati in entrambi i continenti.
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