M.P.
29 agosto 2016
Stintino: Spedizioni e conquiste della Marina romana al Mut
Al Mut “Oltre il fiume Oceano” dell’ammiraglio Cristiano Bettini. Sabato scorso un viaggio tra passato e futuro con la conferenza di Gabriella Gasperetti che ha illustrato il patrimonio del sito archeologico di Cala Reale
STINTINO – Un'impresa epica, la conquista della Britannia da parte della Marina romana. E ancora la scoperta delle spedizioni di Cesare, Claudio e Costanzo Cloro, viste con l’occhio dell’esperto marinaio, la vita di bordo, l'architettura e la costruzione delle navi romane, le spedizioni e le scoperte archeologiche. Saranno i temi dell’ultimo degli “Aperitivi al museo” che si concluderanno martedì 30 agosto, alle 19,30, al nuovo museo della Tonnara di Stintino con la presentazione del libro “Oltre il fiume Oceano”, dell’ammiraglio Cristiano Bettini, edito da Laurus Robuffo.
L'ammiraglio Bettini, dal 2002 al 2005 addetto per la Difesa e la Marina in Gran Bretagna, nel suo volume delinea un quadro ampio e sfaccettato delle spedizioni che attraversano tre secoli della storia romana, dal I al III secolo d.C. Dialogheranno con l'autore Attilio Mastino, docente di Epigrafia latina e Storia romana all'Università di Sassari e la curatrice del Mut Esmeralda Ughi. Filo conduttore della serata è il mare, quell'Oceano Atlantico divinizzato dai romani, visto come un grande fiume che circonda le terre emerse.
Di spedizioni e di navi romane si è parlato anche nell'appuntamento di sabato 27 agosto scorso, durante la conferenza “Archeologia dell'Asinara: il sito archeologico di Cala Reale”, curata da Gabriella Gasperetti, della Soprintendenza archeologia della Sardegna.L'archeologa ha portato il pubblico alla scoperta del sito subacqueo di Cala Reale, che si trova all'interno del Parco nazionale dell'Asinara e conserva circa 40 mila frammenti di anfore, resti del naufragio di una nave romana in età tardo imperiale.
Una scoperta straordinaria non solo per il numero e la rilevanza dei reperti ritrovati ma anche per la bellezza naturalistica del luogo che li conserva. Non è stato solo un viaggio nel passato quello condotto dalla Gasperetti, che ha guardato anche al futuro sottolineando le prospettive dell'area archeologica di Cala Reale, fruibile fino al 15 settembre grazie a un accordo tra il Comune di Porto Torres e la Soprintendenza archeologia della Sardegna. L'archeologa ha posto l'accento sulla necessità di periodici sopralluoghi per verificare lo stato di conservazione delle anfore, conservate a sette metri di profondità, e la definizione di un accordo stabile per la tutela e la fruizione dell'area.
L'archeologa ha, inoltre, suggerito la possibilità di esporre i risultati degli studi condotti dal 2001 a oggi in una mostra permanente, da allestire presso le strutture del Mibact o dell'Ente Parco presenti sull'isola. Interventi che, se attuati, porterebbero al maggiore riconoscimento e a una migliore fruizione del sito sommerso.
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