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A.B. 24 agosto 2016
Ripartono scavi archeologici a Sant´Antioco di Bisarcio
È partita l´edizione 2016 del “Bisarcio Project”. Il sito sarà visitabile fino a venerdì 16 settembre
Ripartono scavi archeologici a Sant´Antioco di Bisarcio

OZIERI - È partita l'edizione 2016 del "Bisarcio Project". Sono iniziati in questi giorni e proseguiranno fino a venerdì 16 settembre, i lavori della campagna di scavo 2016 nell’importante sito di Bisarcio, grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Sassari, l’Amministrazione Comunale di Ozieri, che ha appena firmato con il Dipartimento di Storia un protocollo d’intesa di collaborazione, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Sassari Olbia-Tempio e Nuoro. Le indagini archeologiche si svolgeranno nell’area della canonica vescovile medievale, con la finalità di approfondire la conoscenza dei tempi e dei modi dell’impianto delle strutture vescovili sul colle di Bisarcio e delle sue connessioni con le fasi altomedievali. Lo scavo del cimitero medievale di Bisarcio, che ha già restituito sepolture dalle caratteristiche particolari e rare, intende fare luce sulle condizioni di salute, le patologie, l’alimentazione e le attività lavorative della popolazione del vicino villaggio medievale.

I lavori si svolgono in regime di concessione ministeriale di scavo, rilasciata da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e turismo al Comune di Ozieri, dove il progetto è sostenuto dal sindaco Leonardo Ladu, dall’assessore alla Cultura Giuseppina Sanna, dalla dirigente Anna Maria Manca. Direttore scientifico del progetto e dei lavori sul campo è Marco Milanese (direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione e Ordinario di Archeologia medievale nell’Università di Sassari), mentre Nadia Canu è il funzionario archeologo di zona della Soprintendenza. Lo scavo è realizzato dal gruppo di ricerca diretto da professor Milanese e coordinato dagli archeologi medievisti dell’Università di Sassari Alessandra Deiana e Maria Chiara Deriu, da Giovanni Frau (direttore del Museo Archeologico di Ozieri) e dall’antropologa Anna Bini. Fanno parte strutturale del gruppo di ricerca oltre venticinque studenti del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell'Università di Sassari e degli Atenei di Bologna, Pisa e Firenze.

«È previsto l'uso di tecnologie scientifiche applicate - spiega Milanese - a partire dal laboratorio di Antropologia e di Paleopatologia, passando per le indagini chimiche, faunistiche e archeobotaniche, fino alle elaborazioni fotogrammetriche, termografiche, 3d da terra e con l'utilizzo di un drone di alta tecnologia». Sarà attivo il laboratorio reperti e si svolgeranno seminari teorici di approfondimento. I lavori sono organizzati con un esplicito taglio didattico e rientrano nel più ampio progetto della “Scuola Estiva di Archeologia Medievale” del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione che quest’anno ha già visto impegnato il gruppo di ricerca nelle indagini a Mesumundu (Siligo). Bisarcio è un sito abitato in maniera continuativa dal periodo prenuragico (fine del Quarto Millennio a.C.) fino ad oggi, con importanti fasi nuragiche, ellenistiche, romane, tardo antiche e medievali, i cui principali reperti sono conservati al Museo di Ozieri. Noto prevalentemente per la monumentale Basilica (con diverse fasi costruttive dall'Undicesimo al Tredicesimo Secolo e per l’attività di maestranze pisane, ma anche francesi) il sito di Bisarcio ha straordinarie possibilità di crescita della sua offerta di un turismo culturale alimentato dal progredire delle indagini archeologiche. Non è difficile immaginare un futuro prossimo in cui i visitatori, invece di fermarsi come oggi mediamente un’ora nel sito, possano trovarvi ulteriori elementi di visita, come il limitrofo e straordinario villaggio medievale abbandonato, le aree di scavo con le nuove strutture, le attività produttive attuali ed un’accoglienza capace di trattenere il pubblico per un’intera giornata. L’équipe sarà ospitata nei locali adiacenti alla Basilica, gentilmente concessi dalla società religiosa “Sant’Antioco di Bisarcio”. Gli scavi di Bisarcio saranno visitabili fino al 16 settembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12.

Nella foto: un momento dei lavori



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