Altolà del dirigente Fipe alla proposta di Piccinelli di liberalizzare le autorizzazioni dei pubblici esercizi: «Serve sviluppo effettivo, non massacro al degrado». Piccinelli risponde: «Ci sarà concertazione con associazioni di categoria»
ALGHERO – È bufera sulle liberalizzazioni. Le dichiarazioni dell’Assessore allo sviluppo economico Ninni Piccinelli apparse sulle colonne de La Nuova Sardegna riguardo la prossima liberalizzazione delle autorizzazioni dei pubblici esercizi hanno scatenato gli utenti del
forum di alguer.it, ma la questione liberalizzazioni sta rendendo sensibili anche le organizzazioni di categoria. Enrico Daga, presidente interprovinciale dei Ristoratori e dirigente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Confcommercio, è critico circa la possibilità di un’apertura del mercato indiscriminata e priva di garanzie di qualità: «Non faremo una battaglia perché temiamo la concorrenza. Il nostro è un settore delicato – spiega Daga – le liberalizzazioni sono bene accette, ma devono coinvolgere professionisti che siano di stimolo per il comparto e funzionali a un aumento della qualità dell’offerta». Daga accusa Piccinelli di non avere ancora attivato alcun confronto con le organizzazioni di categoria, e di non aver messo mano, nonostante le sollecitazioni, alla Programmazione delle attività di somministrazione. La proposta, da parte di Confcommercio, è un incontro immediato con gli amministratori: «Non ci presenteremo con intenti corporativi e protezionistici – commenta Daga – ma con l’unico obiettivo di salvaguardare la qualità della destinazione turistica di Alghero. Si tratta non di visioni arretrate e perdenti – prosegue – ma di costruire insieme un percorso che proti la rete dei pubblici esercizi di alghero ad essere coerente con gli obiettivi della qualità e dell’eccellenza». L’imprenditore algherese auspica una serie di regole e criteri a garanzia della qualità dei servizi cittadini, e che favoriscano innesti di nuovi e qualificati servizi laddove ritenuti necessari e funzionali. «E’ pensabile – si chiede Daga – ridurre il centro storico algherese ad una concentrazione esasperata di bar e ristoranti, senza programmare il mix di offerta organica di tipologie e servizi in grado di accrescere l’appeal turistico della Città?» Secondo il dirigente Fipe Confcommercio un’apertura del mercato noncurante della qualità vedrebbe la categoria dei pubblici esercizi algheresi attestarsi su dure posizioni di lotta, conseguenza, a suo dire, di una accresciuta consapevolezza della dignità e della responsabilità del ruolo acquisito dalla categoria. «I pubblici esercenti sono diventati ambasciatori della qualità dei nostri sapori e dei nostri prodotti tipici – chiosa Daga – e sono tra i protagonisti che concorrono a creare suggestioni ed emozioni dell’accoglienza e che assolvono quotidianamente al compito di favorire relazioni sociali». Compito dell’Amministrazione, per Daga, dovrà essere un «sussulto di sano localismo, inteso come valorizzazione della rete algherese dei pubblici esercizi che va accompagnata allo sviluppo effettivo, e non al massacro del degrado». Sull'argomento l'Assessore allo Sviluppo Economico Ninni Piccinelli allontana però i fantasmi di decisioni unilaterali: «Siamo in fase di recepimento delle norme regionali e nazionali - chiarisce Piccinelli - queste verranno poi inserite nel piano commerciale, che come previsto dalla legge porteremo all'attenzione delle varie associazioni di categoria e dei sindacati».