Mariangela Pala
12 aprile 2016
Porto Torres, monumenti e chiese sotto tiro: è emergenza
Una delle panchine in pietra posizionata lungo un camminamento in terra è stata completamente divelta probabilmente da un automobilista mentre si accingeva a fare manovra, il quale però si è guardato bene dal non segnalare il danno causato
PORTO TORRES - Nessuna clemenza dai vandali che hanno preso di mira i luoghi di culto e i monumenti della città. L’ultimo episodio in ordine di tempo riguarda le strutture nell’area verde della basilica di San Gavino. Una delle panchine in pietra posizionata lungo un camminamento in terra è stata completamente divelta probabilmente da un automobilista mentre si accingeva a fare manovra, il quale però si è guardato bene dal non segnalare il danno causato.
Gli operai della Geosar, che per conto del Comune effettua le opere di manutenzione edile, hanno fatto un sopralluogo per prelevare i frammenti da risistemare e riposizionare. Un episodio accaduto probabilmente nella notte tra domenica e lunedì che ha procurato danni anche alle lastre della pavimentazione. «E’ l’ennesima dimostrazione di quanto quest’area sia completamente abbandonata – afferma il vicepresidente del Centro Studi della basilica. Giuseppe Piras – nonostante ci sia il monumento più importante della città che richiede necessariamente una videosorveglianza».
Un patrimonio da monitorare attraverso l’uso di telecamere attive per evitare il ripetersi di situazioni di degrado continuamente segnalate dalla parrocchia e dal Centro studi. Un’area che ciclicamente finisce nel mirino delle scorribande notturne di ragazzini e giovani che nei giorni scorsi hanno imbrattato i muri della Casa di riposo nel piazzale delle Cumbessias. Altri episodi invece avevano preso di mira la Torre Aragonese e la chiesa di Balai Vicino vandalizzate con scritte sui muri. Non si tratta di eventi sporadici ma di una vera e propria emergenza.
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