S.A.
27 gennaio 2016
Virologia, due scoperte Università di Cagliari
L’articolo pubblicato sulla rivista Retrovirology fa per la prima volta chiarezza sulle sequenze geniche presenti nel genoma umano che sono di origine retrovirale, identificandole nel dettaglio, classificandole dal punto di vista virologico e dimostrando che le forme di mosaicismo sono molto comuni
CAGLIARI - Il gruppo di ricerca guidato dal professor Enzo Tramontano, virologo, ordinario di Microbiologia Generale del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente e Presidente della facoltà di Biologia dell’Università di Cagliari, ha pubblicato nei scorsi giorni i risultati scientifici delle sue ricerche sul meccanismo di funzionamento dei retrovirus (come l’HIV) in due prestigiose riviste scientifiche internazionali, Retrovirology e PlosOne.
Le due ricerche sono firmate come primi autori da due giovani ricercatrici dell’Ateneo che hanno svolto gli studi all’interno del loro percorso di dottorato: Laura Vargiu, che attualmente lavora presso la società Nurideas, e Angela Corona, assegnista di ricerca al dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (dalla cui tesi sono stati pubblicati quattro lavori in cui la ricercatrice ha il primo nome).
L’articolo pubblicato sulla rivista Retrovirology fa per la prima volta chiarezza sulle sequenze geniche presenti nel genoma umano che sono di origine retrovirale, identificandole nel dettaglio, classificandole dal punto di vista virologico e dimostrando che le forme di mosaicismo sono molto comuni. I retrovirus endogeni sono correlati a diverse patologie quali sclerosi multipla, SLA, tumori etc. Lo studio - svolto in collaborazione con il prof. Jonas Blomberg dell’Università di Uppsala (Svezia), uno dei maggiori esperti mondiali sui retrovirus endogeni, ed il gruppo di ricerca di ricerca diretto da Patricia Rodriguez Tomé del CRS4, fondatrice della società Nurideas - può porre le basi per comprendere il ruolo di questi virus nello sviluppo di queste patologie.
Le ricerche pubblicate sulla rivista PlosOne identificano un nuovo e promettente inibitore del virus dell’HIV che agisce su due diverse funzioni enzimatiche della trascrittasi inversa legandosi a due diversi siti proteici. Sono state svolte in collaborazione con il gruppo di ricerca del prof. Elias Maccioni e della dott.ssa Simona Distinto, del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, del Prof. Stuart Le Grice, del National Cancer Institute (USA) e già Visiting Professor presso il nostro Ateneo, del prof. Luis Menendez Arias del Centro di Biologia Molecolare dell’Università Autonoma di Madrid (Spagna) e del prof. Stefano Alcaro dell’Università di Catanzaro.
Nella foto: Enzo Tramontano, virologo, ordinario di Microbiologia Generale
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