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Editoriali
9/10/2021
Dal 9 all’11 ottobre 1976 si svolsero le cerimonie di gemellaggio tra Alghero e Tarragona. Le due città erano rappresentate dal Sindaco Salvatore Piccioni e dall’Alcalde Esteban Banús Fernandez. Il programma dei festeggiamenti fu molto intenso: i momenti più significativi delle cerimonie civili furono l’intitolazione alla città di Tarragona del Parco pubblico presso la chiesa della Mercede, l’inaugurazione di una lapide commemorativa del gemellaggio, nell’omaggio al monumento ai caduti e nella firma degli atti dell’”Agermanament” nella casa comunale. A mos veure, a demà
8/10/2021
In quegli anni il Consiglio Comunale discusse intorno alla necessità di collocare sopra il promontorio di Capo Caccia un faro per meglio orientare i bastimenti che giungevano ad Alghero e impedire possibili naufragi. L’8 ottobre del 1951 il Consiglio si riunì per deliberare a tal proposito, visto che sul promontorio esisteva già un precedente faro risalente al 1864. Il faro è stato stata illuminato con i combustibili più diversi, tra cui l’acetilene fino a circa il 1880, seguito dai vapori di petrolio finché, nel 1961, è arrivata l’elettricità. A mos veure, a demà
7/10/2021
Nella decisiva battaglia di Lepanto, le navi della Lega Santa sconfissero le galee ottomane, grazie all’aiuto della Madonna della Vittoria, che il Papa ribattezzò Madonna del Rosario, protettrice degli uomini di mare. In questi ultimi due secoli ad Alghero la marineria locale e quella napoletana, dedita alla pesca del corallo, celebravano il 7 ottobre di ogni anno, nella chiesa del Rosario, la fine della stagione di pesca. Sono diverse le icone della Madonna, luogo di preghiera di pescatori, come per esempio la Madonnina che si trovava all’estremità del promontorio di Capo Caccia. Da qualche anno l’effige è stata restaurata da una Associazione algherese ed è stata anche ripristinata la tradizionale processione a mare delle barche verso Capo Caccia (ultima domenica di settembre). A mos veure, a demà
6/10/2021
Nasce Ivan Graziani, chitarrista rock e autore di tantissimi successi, alcuni dei quali concepiti proprio ad Alghero, alla quale era legato da un profondo sentimento, in particolare con il Carrer Pepi Gall dove è nata la madre dell´artista. Veniva spesso ad Alghero per raccogliere l’ispirazione per la scrittura delle sue canzoni e successivamente il sentimento di “casa” nella Riviera del Corallo viene ereditato da tutta la sua famiglia. La città di Alghero gli dedica l’Anfiteatro Maria Pia. A mos veure, a demà
5/10/2021
Sono i giorni che anticipano la visita dell’imperatore Carlo V nella rada di Porto Conte nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 1541. Con la propria flotta che era diretta verso il nord Africa fece scalo a "l´Alguer". L’imperatore fu accompagnato dall´ammiraglio Andrea Doria e durante la visita vi fu l´apprezzamento dell’imperatore che trovò la città «bonita y bien asentada». Questa presunta affermazione rese orgogliosi gli algheresi che fecero scolpire un epigramma a ricordo perenne e fecero pure murare la finestra della Casa d’Albis dalla quale si affacciò l´imperatore. A mos veure, a demà
4/10/2021
Santo del giorno: San Francesco d’Assisi. In questo periodo, durante il restauro della chiesa di San Francesco ad Alghero, i frati lavorano anche sull’entrata in funzione della rinnovata “Pensione San Francesco”. Vengono inoltre ospitati i primi concerti organizzati dal locale “Liceo Musicale” e nell’estate del 1976 al chiostro, si tiene la prima edizione della “Estate Musicale Internazionale Algherese” e l’associazione scout ASCI si trasforma in Agesci con l’istituzione del gruppo femminile. A mos veure, a demà
3/10/2021
Il Consiglio Comunale deliberò di acquistare il terreno del cav. Claudio Guillot dove impiantare non solo il nuovo mattatoio che fino alla seconda metà dell’ottocento si trovava nell’attuale via Columbano e poi a ridosso della Torre di Sulis, ma anche un lavatoio pubblico ritenendo l’area adiacente all’attuale via Vittorio Emanuele, soddisfacente soprattutto per la sua vicinanza alla conduttura principale dell’acquedotto. Il nuovo mattatoio comunale venne costruito negli anni successivi con criteri d’avanguardia, con capannoni specializzati secondo il tipo di bestiame per lavorare le carni con il controllo preventivo fatto dai veterinari. A mos veure, a demà
2/10/2021
Agli inizi del Novecento il Comune di Alghero decise di passare dalla pulizia delle contrade praticata tutti i giorni da inquilini e proprietari delle case a dare in appalto la pulizia della città; il Consiglio Comunale approvò il «Capitolato per l’appalto della nettezza pubblica». Nell’aprile del 1911 gli algheresi Antonio Mura e Giovanni Vulpes si aggiudicarono l’appalto della nettezza urbana, della durata di sei anni, ma a pochi mesi dall’inizio del servizio, dal rapporto delle guardie municipali risultò che le strade interne della città non fossero pulite, nonostante l’impresa fosse stata più volte richiamata, la quale dovette poi pagare una multa di 10 lire. Oggi , passati poco più di 100 anni, la situazione non sembra molto migliorata. A mos veure, a demà
1/10/2021
Gli studi folkloristici sono di fondamentale importanza per ricondurci alla vita di un popolo. Studiando gli usi e costumi della gente de l’Alguer, ne ricorderemo alcuni in catalano di Alghero, ancora in uso fino alla fine degli anni ‘60 e forse qualcuno ancora oggi, come: lo boboi, lo promonaru, lo mangarrau, l’orcu, la bruixa… Sono gli “spauracchi” dei bambini: mostri di brutte forme che divorano e spaventano i più piccoli, come figure fantastiche cattive, folletti misteriosi, orchi e le streghe come donne che operavano magie. A mos veure, a demà
30/9/2021
Riprese a funzionare la miniera di Calabona, chiusa durante la prima guerra mondiale. Vi lavoravano 100 operai nelle antiche gallerie che portavano al giacimento di rame. Nel 1925 le miniere di calamina e rame in località Calabona e Salondra vennero cedute alla Società Monteponi, delle quali era titolare Adriano Racab. A mos veure, a demà



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