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Ambiente
naturale e paesaggio
Si è ritenuto che la Sardegna,
col suo aspetto fisico attuale, si trovasse quasi al centro
del Mediterraneo occidentale fin dal Paleozoico Cambriano
e cioè da circa 600 milioni di anni. Secondo
una teoria geologica recente, invece, il massiccio sardo-corso
si sarebbe separato dalle coste franco-spagnole del Golfo
del Leone allinizio dellOligocene (30 milioni
di anni fa) e avrebbe raggiunto la posizione attuale dopo
un "viaggio" di 300 Km. durato milioni di anni.
In ogni caso, è appurato che la storia geologica dellisola
comincia nel Cambriano e che a questo periodo appartengono
le rocce del Sulcis-Iglesiente che comprendono, così
come è stato detto da eminenti studiosi, 'la zolla
più antica dItalia'.
Il suolo della Sardegna, prevalentemente impermeabile, si
presenta estremamente ricco di formazioni rocciose (graniti,
scisti, marmi, calcari, basalti, porfidi, trachiti, ecc.)
che rappresentano tutte le ere geologiche, di molti minerali
(rame, argento, piombo, zinco, ferro, ecc.) e di tipologie
morfologiche differenziate (pianure, montagne, giare, tonneri,
gole simili a piccoli canyons, doline, forre, crepaci, inghiottitoi,
grotte, paludi, stagni, laghi, dune, spiagge, cale, scogliere,
faraglioni, falesie, coste a rias simili a fiordi, ecc.).
Il paesaggio di questo antico lembo continentale nasce dalla
combinazione di alcuni elementi diversi: rilievi e rocce,
boschi e macchie, coste e stagni, che non solo lo caratterizzano,
ma, al tempo stesso, lo rendono unico nel bacino del Mediterraneo.
Nelle sue linee essenziali, il paesaggio sardo propone immagini
di spazi aperti e vasti che sono sovente attraversati da rilievi
montagnosi (tavolati, altopiani) divisi da vallate ripide
e contorte.
La grande varietà di tipologie morfologiche, formatesi
in un decorso di tempi geologici che è stato il più
lungo di tutto il Mediterraneo, giustifica la definizione
di "continente" che più volte è stata
attribuita allisola e ne spiega la conformazione cantonale,
costituita da un gran numero di distretti a sè stanti
e quasi separati fra loro.
Lazione della pioggia e del vento (soprattutto il maestrale)
ha spesso livellato le cime delle montagne (talvolta antichi
vulcani spenti) ed ha sovente fatto assumere alle rocce forme
strane e bizzarre nelle quali la fantasia popolare ha ravvisato
estrosamente sembianze umane o animali descritte in racconti
e fiabe.
La posizione di ponte della Sardegna fra lEuropa e lAfrica
ha favorito il passaggio di grandi migrazioni di avifauna
col conseguente trasporto di semi e il diffondersi in tutta
lisola di una flora numerosa ed estremamente interessante;
mentre, lisolamento geografico ha portato alla formazione
di una ricca flora endemica costituita da specie relitte di
antica origine (centaurea orrida, in tutto il mondo presente
solo in Sardegna) e da neoendemismi (genziana maggiore). Testimoni
di un antico o antichissimo passato storico, riscontrabile
peraltro nei fossili arborei delle cosiddette foreste pietrificate,
sono, fra le piante legnose, il leccio, la sughera, la quercia
spinosa, il pino daleppo, il tasso, lagrifoglio,
il carrubo, il ginepro feniceo, la palma nana e, fra la vegetazione
a macchia, la ginestra, il mirto, il lentischio, lerica,
il cisto, il corbezzolo, la fillirea, leuforbia.
In questo ambiente, dalle condizioni climatiche varie e generalmente
favorevoli, si trovano attualmente più di 2000 specie
botaniche diverse che, talvolta, sono soggette a strani fenomeni
di nanismo (palma nana) e di gigantismo (tasso o pianta della
morte).
Anche la fauna dellisola presenta caratteri inconfondibili
e produce un habitat zoogeografico e naturalistico di grande
interesse. Tra i mammiferi, costituiscono specie tipiche:
il muflone, il cervo sardo, il cinghiale, il cavallino semiselvaggio
della Giara, il somarello albino dellAsinara, la foca
monaca.
Il tono ed il carattere dellavifauna sono dati, da un
canto, dagli imponenti avvoltoi (grifoni) e dai non comuni
fenicotteri e, dallaltro, dai tipici abitatori della
macchia mediterranea, come la pernice sarda. |
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