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Red 26 novembre 2015
L’arte di Vidèo Anfossi, eredità di famiglia
Sabato 28 novembre alle 18 all’ex Tappezzeria Dettori, in via Marras 7 a Sassari, l’inaugurazione della mostra, che resterà aperta al pubblico sino all´8 dicembre
L’arte di Vidèo Anfossi, eredità di famiglia

SASSARI – Sarà inaugurata sabato 28 novembre alle 18 all’ex Tappezzeria Dettori, in via Marras 7 a Sassari, la mostra “L’arte di Vidèo Anfossi - Eredità di famiglia”, che rimarrà aperta al pubblico sino all’8 dicembre (dalle 18 alle 21). Un percorso, organizzato dall'associazione Libera X, dedicato alle opere e alle creazioni di uno degli artisti sassaresi più noti e alla sua grande famiglia di artisti: il padre Cicito, lo zio Tosino e il cugino Francesco Ciusa (premiato alla Biennale di Venezia nel 1907 per l'opera "La madre dell'ucciso").


Vidèo Anfossi è nato a Le Havre, in Francia, nel 1933. Il padre Francesco (Anfossi Quidacciolu, noto Cicito) era nipote di Giuseppe Anfossi proveniente da Nizza, cugino dello scultore nuorese Francesco Ciusa Quidacciolu. Lo zio di Vidèo, ovvero il fratello del padre Cicito, Tosino, fu anche il creatore del "Giocattolo sardo", consistente in pupazzi in legno policromato, vestiti con feltro, tele e altre stoffe. La famiglia Anfossi è menzionata in un diploma di Boemondo II e, nel 1140, in un trattato della Repubblica marinara di Genova, con i marchesi di Savona. Tra gli antenati ci sono musicisti, pittori, scultori e patrioti legati ai conti di Nizza, tra cui i fratelli Augusto e Francesco Anfossi (che nel 1848 militavano nell'esercito sardo): parteciparono alle Cinque Giornate di Milano e nel 1860 Francesco fece parte della Spedizione dei Mille.

Il padre Cicito fu il primo maestro di Vidèo Anfossi. Dopo gli studi all'Istituto d'Arte e all'Accademia del nudo di Brera, Vidèo esordì in pubblico nel 1948 e nel 1951 fu ammesso al Concorso nazionale di pittura-Premio Sassari con le opere "Consummatum est" e "Paesaggio". Nell'aprile del 1962 presentò alla Galleria Pirino di Sassari una mostra personale che suscitò l'interesse di molti critici qualificati. Nel maggio dello stesso anno, il maestro Eugenio Tavolara inaugurò una sua mostra nella Galleria "Il Castello". Nel 1966 Vidèo Anfossi si iscrisse all'Associazione Incisori d'Italia (I.D.I.T.), presieduta da Carlo Carrà. Intanto continuano le sue sperimentazioni nel campo artistico: usando la fiamma ossidrica su tele di juta, catrame, sabbia di fiume lavata e colori in polvere, realizza splendidi dipinti polimaterici.

Continua a esporre con successo, anche all’estero. Nel 1967 le sue tele polimateriche vengono esposte nella Galerie Marcel Bernheim a Parigi, con un notevole successo di critica. Negli anni successivi la sua attenzione alla sperimentazione viene confermata, come il grande apprezzamento verso le sue opere da parte del pubblico e della critica. Nel 1991 è organizzata una grande esposizione antologica, che registra applausi e notevole interesse. Nel 1993 vengono collocate nella cappella della Curia arcivescovile di Sassari le sue 15 tavole della Via Crucis. Nel 1999 Video Anfossi riceve a Sassari il Premio Sardegna per le Arti visive.

Vidèo Anfossi dice di sé – ricorda il giornalista Tonino Meloni –: «Dopo interessati e feconde esperienze in Italia, Francia, Svizzera, Argentina, Austria, e Germania esponendo in varie parti del mondo e la critica espressasi positivamente, svolgo ora la mia attività d'artista prevalentemente a Sassari. Addentrandomi sempre più nei meandri dell'arte in questi ultimi anni mi sono posto il problema di armonizzare la contenutistica del mio figurativo che sulle tele o con la creta danno nuove emozioni interpretative, nella pittura le vibrazioni cromatiche, la luminosità diffusa, mi servono per dare vitalità virtuale all'oggetto, specialmente dove necessita consistenza, che nelle precedenti ricerche informali la materia mi era, nel crescendo vorticoso, matrice predominante che andava mutandosi in forme cronologiche».
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